A Giancarlo Perani

Dedico questo spazio di discussione aperto a Giancarlo Perani, dirigente della Regione Calabria che ha sempre guardato con particolare attenzione il lavoro e l'opera degli editori calabresi. Giancarlo Perani è scomparso prematuramente nell'ottobre 2008, dopo aver lottato contro un male incurabile. A lui si deve la realizzazione del convegno, a Palazzo Campanella di Reggio Calabria il 14 marzo 2002, per la presentazione sull'ordinamento di legge sull'editoria libraria calabrese. Nella foto con l'editore Demetrio Guzzardi, mentre interviene alla Fiera del libro di Torino.
venerdì 7 novembre 2008

LE FIERE DELLA VANITA'


di ISABELLA MARCHIOLO
Il Quotidiano della Calabria
venerdì 7 novembre 2008


FIERE o non fiere? In Calabria, terra delle mille fiere nei mille settori del sapere, per i nostri editori l’amletico dilemma sembra essere se mettersi o meno in mostra.
Il mondo della cultura, si sa, serpeggia di invidie e competizioni, che nelle piazze periferiche spesso creano solitarie monadi d’incomunicabilità, tranne ovviamente il sempre prolisso dono della critica. Questa premessa potrebbe spiegare perché ogni iniziativa fieristica del settore editoriale calabrese sia accolta da caldi incoraggiamenti.
Ben vengano - così si dice nell’ambiente - le occasioni d’incontro tra editori, le vetrine congiunte al posto delle malevole divisioni, i dibattiti sui libri (anche quelli che, senza il provvidenziale banchetto nella fieretta paesana non se li ricorderebbe neanche l’editore che li ha nel catalogo).
Ben vengano, insomma, le fiere calabresi. E sulle intenzioni siamo tutti d’accordo. Finora, però, i risultati non sono all’altezza delle idee. Abbiamo visto una fiera a Reggio, nei giorni scorsi ne è nata una a Lamezia. Operazioni che non hanno riportato grande seguito di pubblico nè, ci pare, abbiano offerto un bell’esempio di immagine nella cura degli stand. Un caso a parte, qualche tempo fa, è stata la fiera del libro cosentina, che sembrava ideata piuttosto come contenitore culturale per ragazzi e universitari, ma nulla aveva della struttura fieristica.
L’impressione è che fiere del genere in Calabria non servano a nessuno e, concepite come calchi gemelli animati unicamente dai nostri editori, senza ospiti testimonial nè eventi degni di questo nome, non aiutino la visibilità del settore. Starcene tra di noi e parlarci anche un po’ addosso somiglia più ad un ghetto di cortesia, nel quale stavolta ci chiudiamo dentro da soli. Intanto le concrete iniziative di promozione scivolano via dalle dita: che un editore debba rischiare di perdere l’opportunità di una fiera nazionale per aspettare i sospiri di una Regione indecisa, questo è davvero il colmo.

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