A Giancarlo Perani

Dedico questo spazio di discussione aperto a Giancarlo Perani, dirigente della Regione Calabria che ha sempre guardato con particolare attenzione il lavoro e l'opera degli editori calabresi. Giancarlo Perani è scomparso prematuramente nell'ottobre 2008, dopo aver lottato contro un male incurabile. A lui si deve la realizzazione del convegno, a Palazzo Campanella di Reggio Calabria il 14 marzo 2002, per la presentazione sull'ordinamento di legge sull'editoria libraria calabrese. Nella foto con l'editore Demetrio Guzzardi, mentre interviene alla Fiera del libro di Torino.
lunedì 3 novembre 2008

LA FIERA LAMETINA/3



Lamezia: la prima Fiera del libro calabrese ha chiuso i battenti: oltre mille titoli in quattro giorni
GLI EDITORI LOCALI CHIEDONO PIU' SOSTEGNO
di MARIA ARCIERI
Gazzetta del sud
3 novembre 2008

La classe politica non aiuta le case editrici. Questo il grido di allarme delle 16 aziende calabresi del settore che hanno dato vita a Lamezia alla prima Fiera regionale del libro, chiusa con una tavola rotonda. Ottimi i risultati di pubblico e acquirenti di questa prima esperienza del libro "Made in Calabria". I numeri parlano di 1.200 persone in cinque giorni. Una vera e propria full immersion nella cultura, al Centro pastorale nel cuore della città, che ha dato inizio a una nuova e unica vetrina nel mondo editoriale locale. L'iniziativa è stata lanciata dall'associazione culturale "Sinergie culturali" guidata da don Natale Calafati, per anni vicario del vescovo alla Curia lametina. «Cosa serve scrivere e pubblicare se poi non si legge?» ha detto Colafati inaugurando la fiera.
Oltre alla divulgazione degli scritti, la grande vetrina del libro calabrese ha avuto anche il merito di mettere attorno a un tavolo tutti gli editori locali per discutere sul futuro della cultura nella regione e ritrovarsi su molti punti. Un migliaio i libri editi in Calabria esposti negli stand. Quasi tutti trattano argomenti in qualche modo legati al territorio e, come ha sottolineato Colafati, la condizione per partecipare alla fiera è che le società editrici abbiano il loro quartier generale proprio in Calabria.
Per Francesco Tassone, coordinatore di "QualeCultura", di Vibo Valentia, una società cooperativa nata all'interno di un movimento politico culturale «il nostro intento è di perseguire un'autonomia del Mezzogiorno rispetto alle grandi case editrici, altrimenti rischiamo di perdere il senso della nostra identità». Per Tassone «ogni piccolo editore ha un ruolo da svolgere, perchè un terreno senza i microrganismi non può mai diventare fecondo. Negli ultimi anni sono nate molte case editrici in Calabria, ed è un dato rilevante di cui la politica non s'è accorta perché ripiegata solo su sé stessa». L'accusa è diretta e va in direzione di una legge regionale sull'editoria minore di cui si parla da decenni ma non ha mai visto la luce: «Ci rivolgiamo soprattutto agli scrittori calabresi perché siamo consapevoli dei problemi di questo momento storico, ma non per questo ci chiudiamo, anzi stiamo attenti anche alle altre realtà ed esportiamo la nostra cultura. Per questo, ha concluso l'editore, la nostra distribuzione è a livello nazionale».
Per Annamaria Persico editrice di "InCalabria" a LameziaTerme, «la valorizzazione delle cultura del territorio, delle tradizioni e della storia è importante per dare un senso d'identità a un luogo un po' dimenticato e di cui a volte ci vergogniamo». Secondo l'imprenditrice «ci vorrebbe più supporto da parte delle istituzioni e un maggiore incentivo per fiere e mercatini favorendo un rilancio mediatico del libro».
Francesco Oliverio, editore di "Pubblisfera" a San Giovanni in Fiore: «bisogna fare rete tra piccoli editori, perché c'è molto materiale da estrarre dai cassetti, ma bisogna stimolare le persone perché esistono molte potenzialità nascoste. Un primo passo, è stata la sua proposta, potrebbe essere quello di andare alla ricerca di queste valenze individuando nelle scuole i canali di conoscenza istituzionali più semplici». Un altro punto per Oliverio è «poter costituire un consorzio e ottimizzare i canali dell'informatica e della distribuzione che risultano molto scarsi». Questa fiera, ha assicurato Colafati, per i risultati ottenuti continuerà il prossimo anno, più estesa e con più editori. Ma il suo intervento s’è rilevato più acceso nella seconda parte quando è stata messa in risalto l'assenza della Regione in tutti e quattro i giorni della fiera. «Ma la sua ridondanza s'è fatta sentire lo stesso», ha detto. Poi si è rivolto a Gianni Speranza, il sindaco lametino, per il contributo ricevuto dall'amministrazione comunale che con la Provincia di Catanzaro hanno fatto accendere questa nuova fiamma di cultura. Di tutt'altro avviso è stato l'organizzatore nei riguardi della Regione «che dovrà essere presente il prossimo anno per promuovere questa fiera, altrimenti è meglio che i politici se ne vadano a casa. Forse, ha detto il sacerdote, saranno in grado di amministrare su Marte ma non certo in Calabria, perché meritiamo politici migliori». Colafati ha proseguito: «Dobbiamo vincere contro un'altra cultura, quella del favore, che in Calabria troppo spesso è vincente. Governare non significa fare i propri comodi e tutelare i propri interessi». Sui luoghi di esposizione e dibattito, il sindaco Speranza nel suo intervento ha garantito che si stanno ristrutturando molti prestigiosi edifici del centro storico e presto ci saranno sale adeguate per ospitarli entro la fine del mio mandato. Cioè nella prossima primavera.

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