A Giancarlo Perani

Dedico questo spazio di discussione aperto a Giancarlo Perani, dirigente della Regione Calabria che ha sempre guardato con particolare attenzione il lavoro e l'opera degli editori calabresi. Giancarlo Perani è scomparso prematuramente nell'ottobre 2008, dopo aver lottato contro un male incurabile. A lui si deve la realizzazione del convegno, a Palazzo Campanella di Reggio Calabria il 14 marzo 2002, per la presentazione sull'ordinamento di legge sull'editoria libraria calabrese. Nella foto con l'editore Demetrio Guzzardi, mentre interviene alla Fiera del libro di Torino.
mercoledì 17 dicembre 2008

CONCERTARE, SI DEVE...

Polemica a lieto fine sulle fiere
GUZZARDI E LA LUNA DI CERSOSIMO
Il Quotidiano della Calabria - Idee e Società
mercoledì 17 dicembre 2008
di ISABELLA MARCHIOLO

La Regione punta sulla promozione della lettura e dell’editoria. Perché in Calabria il settore soffre ed ha bisogno di un sostegno per «mettersi in mostra», nel senso di farsi notare alle fiere nazionali. Ma a qualcuno che lavora da anni sul campo non è andato giù il colpo di spugna sulle attività pregresse dei singoli editori - quelli che, soli soletti, alle fiere ci andavano già facendo i conti con il bilancio della categoria pmi. Così arriva un piccolo gossip prenatalizio con polemica pure nell’editoria calabrese.
A scatenarlo è stato il cosentino Demetrio Guzzardi, patron dell’Editoriale Progetto 2000, che sul suo blog ha attaccato l’assessore regionale alla cultura Domenico Cersosimo sul progetto fiere. Botta e risposta sul filo immediato della Rete tra i due, i quali si sarebbero poi chiariti con un altro scambio di opinioni privato. Querelle a lieto fine, dunque, e questa è già una bella notizia in un ambiente notoriamente suscettibile e velenosetto come la Repubblica delle Lettere, che in Calabria non fa eccezione quanto a liti e rappacificazioni. A far infuriare Guzzardi era stato un comunicato della Regione Calabria nel quale Cersosimo annunciava un supporto dell’assessorato agli editori calabresi interessati a partecipare alle fiere del libro italiane. L’idea veniva presentata come «un'importante operazione culturale tesa a sostituire una vecchia idea legata ad una Calabria culturalmente chiusa con una nuova immagine di regione fattiva, imprenditoriale, che fa libri, tanti e spesso anche di contenuto». Un giudizio un po’ pesante per Guzzardi, che ha provveduto a ricordare all’assessore la costante presenza del drappello di editori calabresi alle rassegne di Napoli, Roma e Torino. Con toni accesi l’editore continua: «Possibile che Cersosimo non conosca la parola concertazione? L'editoria calabrese è fatta di persone precise, che tutti conoscono; possibile che all'assessore non sia mai venuto voglia di conoscerli, per concertare iniziative a sostegno dell'editoria come le fiere?» Parolina magica nell’entourage culturale calabrese, concertazione. Gli operatori la reclamano, gli enti si schermiscono rimbalzando una diffusa incapacità propositiva dei soggetti questuanti. Dove quest’ultimo aggettivo - lo precisiamo per i più puntigliosi - è letterale e non concettuale.
Così Cersosimo è partito proprio da lì. La concertazione, o qualcosa di molto vicino, c’è stata, eccome. Anzi il progetto fiere della Regione nasceva proprio da questa premessa: «Da più parti e da più editori calabresi - scrive l’assessore a Guzzardi - arriva al Dipartimento 11 della Regione la sollecitazione ad individuare con anticipo le fiere italiane del libro a cui la Regione intende partecipare a sostegno della produzione libraria regionale». Il Dipartimento lo ha fatto con una dichiarazione d’intenti ufficiale, trovando «la richiesta più che legittima».
Cersosimo continua la sua esposizione dei fatti: «D'intesa con i dirigenti regionali, decido di informare subito delle scelte della Regione in merito alle fiere 2009. Si diffonde un comunicato stampa che contiene una frase di una mia dichiarazione sull'importanza culturale della partecipazione non alle fiere 2009 bensì sull'importanza generale della partecipazione delle nostre imprese editoriali alle fiere del libro». E c’è un colpo di coda orgoglioso anche qui. Alle fiere la maggior parte (una piccola parte) degli editori calabresi ci va a sue spese, ma pure la Regione «da molti anni meritoriamente incentiva» il capitolo fiere. Certo, si ammette, «non con la dovuta continuità».
Demetrio Guzzardi incalzava: «Neanche fossimo sulla luna... E poi è mai possibile che prima di Cersosimo (a.C d.C) non si era fatto niente di buono ed ora con l'arrivo del Messia si potrà “sostituire la vecchia idea legata ad una Calabria culturalmente chiusa”?» Ironia che l’assessore, definito dall’editore «docente di economia prestato alla politica» ha incassato con amarezza, commentando che Guzzardi «come molti altri calabresi non trova di meglio che inventarsi pretesti per schizzare un po' di fango sulla Regione e su chi la amministra. È un piccolo sport che alimenta piccoli qualunquismi ma grande discredito istituzionale che danneggia tutti». Soprattutto in un momento in cui la Regione sembra voler investire sul patrimonio del libro. Dopo la settimana delle Biblioteche e questo progetto sul caustico argomento fiere, l’ultima proposta è il concorso Le città del libro, che dovrebbe inconorare i Comuni calabresi più virtuosi nella promozione della lettura. Sarà battaglia tra i campanili? Il concorso coinvolge librerie, scuole e associazioni, principali sedi di contagio del caratterino della Repubblica delle Lettere è contagioso.

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