A Giancarlo Perani

Dedico questo spazio di discussione aperto a Giancarlo Perani, dirigente della Regione Calabria che ha sempre guardato con particolare attenzione il lavoro e l'opera degli editori calabresi. Giancarlo Perani è scomparso prematuramente nell'ottobre 2008, dopo aver lottato contro un male incurabile. A lui si deve la realizzazione del convegno, a Palazzo Campanella di Reggio Calabria il 14 marzo 2002, per la presentazione sull'ordinamento di legge sull'editoria libraria calabrese. Nella foto con l'editore Demetrio Guzzardi, mentre interviene alla Fiera del libro di Torino.
lunedì 8 dicembre 2008

ITALIANO-INGLESE: SE MANCA L'EDITING


INNOVATORI PER CASO
di ISABELLA MARCHIOLO
Il Quotidiano della Calabria
domenica 7 dicembre 2008

La rivista Vanity Fair s’inventata il cronometraggio di lettura degli articoli, idea che istituzionalizza il tempo marginale dedicato dal pubblico italiano alla carta stampata (come per dire: leggete sempre meno, magari nella pausa caffè o mentre vi phonate i capelli in bagno). Strane le innovazioni che saltano fuori nel campo dell’editoria. E in Calabria, i nostri imprenditori, che appartengono alla garibaldina categoria dei piccoli e medi, non sono da meno in materia di ingegnose trovate che dovrebbero rilanciare i cataloghi. Dovrebbero, perché l’obiettivo, quando un editore fa una scelta avanguardistica, è infine quello di offrire al mercato un surplus, qualcosa che non c’era ed ha un’utilità. Nuovo e utile. Un binomio che l’editoria calabrese non sempre riesce a far combaciare. E, certo, crediamo che avvenga in buona fede, altrimenti sarebbe quasi un harakiri per un imprenditore, ad esempio: pubblicare un esordio di narrativa con testi a fronte in inglese e conseguente foliazione elefantiaca, quando il libro non ha una distribuzione nazionale e dunque s’immagina che non ne abbia una all’estero. Però l’inglese fa effetto, l’autore si sente tanto poeta alla Salinas e Neruda, come nella collana bianca dell’Einaudi, e se l’operazione è - in modo candido, naif e innegabile - inutile, poco importa. Poi capita che in uno di questi libri innovativi, la carta è troppo bianca, di quella che stanca la vista dei lettori, e i refusi vagano liberi tra la punteggiatura. Perché da qualche parte bisogna risparmiare. Bello e utile costa troppo. Soprattutto in termini di programmazione editoriale. Dura la vita degli innovatori...

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