A Giancarlo Perani
Dedico questo spazio di discussione aperto a Giancarlo Perani, dirigente della Regione Calabria che ha sempre guardato con particolare attenzione il lavoro e l'opera degli editori calabresi. Giancarlo Perani è scomparso prematuramente nell'ottobre 2008, dopo aver lottato contro un male incurabile. A lui si deve la realizzazione del convegno, a Palazzo Campanella di Reggio Calabria il 14 marzo 2002, per la presentazione sull'ordinamento di legge sull'editoria libraria calabrese. Nella foto con l'editore Demetrio Guzzardi, mentre interviene alla Fiera del libro di Torino. |
domenica 28 marzo 2010
PER CERSOSIMO CHI CRITICA ILPROGETTO "UN LIBRO IN TASCA" È UNO SFASCIACARROZZE
18:13 |
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LA CULTURA NON È UN LUSSO DA TAGLIARE
di Domenico Cersosimo, vicepresidente Regione Calabria
apparso su IL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA, Idee e società, sabato 2 marzo 2010, pagina 58
Bambini e libri,due risorse scarse. In Calabria si legge poco, meno di quanto si legge nel resto d'Italia, che pure non brilla in confronto agli altri paesi europei e non. Leggiamo in media pochi libri. Come altrove, pochi leggono moltissimo e moltissimi leggono poco o nulla. Il contesto non favorisce la lettura. Disoccupazione, precarietà occupazionale e di reddito, degrado sociale diffuso non sono ingredienti che incoraggiano. C'è penuria di opportunità: di librerie, di biblioteche accoglienti e accessibili, di scuole e di professori che motivano e accompagnano, di incontri con autori ed editori. In una importante cittadina montana della nostra regione si contano una ventina di negozi che vendono automobili di ogni marca ma neppure una libreria. Naturalmente anche da noi esistono buone esperienze, alcuni (pochi) esempi di biblioteche pubbliche ben attrezzate e frequentate, rarefatti premi letterari di rango, librerie fornite e ben gestite. La cifra complessiva è però deludente: il libro e la lettura sono ai margini della considerazione pubblica. Insieme a molte altre risorse, per noi cittadini che viviamo in Calabria anche i libri sono un bene scarso. Di fronte a questa carenza la Regione non può stare ferma, tanto più se l'intonazione prevalente nelle politiche pubbliche nazionali è quella di considerare la cultura un lusso da tagliare,una mera posta di bilancio da limare. Limitando il campo all'ultimo biennio e alle iniziative più significative nel campo della promozione del libro, la Regione ha contribuito, in collaborazione con l'Associazione Forum del libro, il Centro per il Libro e la Lettura del Ministero dei beni e le attività culturali, l'Anci e la Banca d'Italia, alla realizzazione del Premio nazionale Città del libro, rivolto a sostenere e promuovere il potenziamento dell'offerta di lettura nei comuni italiani, soprattutto nelle aree più disagiate. Le prime due edizioni del Premio si sono svolte entrambe nella nostra regione, nel 2009 a Catanzaro e quest'anno a Cosenza (per i dettagli www.forumdellibro.org). Da anni la Regione sostiene il progetto Gutenberg promosso da un importante liceo catanzarese rivolto a favorire la lettura tra gli studenti di una rete vasta di scuole calabresi. Per riconoscere il merito scolastico, la Regione ha erogato un voucher di 1.200 euro pro capite a tutti gli studenti meritevoli delle scuole secondarie di primo e di secondo grado e dell'università: circa 29 mila, pari ad una spesa pubblica di oltre 33 milioni di euro per potenziare l'autoapprendimento attraverso l'acquisto di libri, oltre che di riviste, pc e software, partecipazione a corsi di formazione. Un voucher simile (1.500 euro pro capite) sta per essere erogato a 3.200 insegnati calabresi meritevoli: altri 5 milioni di euro circa per potenziare la capacità formativa dei nostri professori mediante l'acquisto di libri, oltre che abbonamenti a riviste specializzate, pc, frequenza di master e corsi di formazione (per i dettagli www.piuscuola.it).
Da ultimo, la Regione ha ideato e sta realizzando il progetto “Un libro in tasca”: dotare tutti i bambini calabresi che frequentano la quarta elementare, più di 19 mila, di un libro,uno per ogni bambino, uno diverso dall'altro. La speranza è che i bambini, incoraggiati e sostenuti dalle loro maestre, si appassionino alla lettura di un primo libro, poi di un secondo e così via, fino ad abituarsi ad avere un libro sempre a portata di mano (in tasca, per l'appunto), introiettando il germe della lettura come svago e piacere per tutta la vita. In migliaia di famiglie calabresi entrerà forse per la prima volta un libro che non sia un testo strettamente scolastico: anche in questo caso la speranza è che tanti genitori possano apprezzare l'importanza della lettura per la crescita dei loro figli. I libri e la lettura possono migliorare figli e genitori, formare cittadini che pensano, che riflettono, che si confrontano con il pensiero di altri. Abbiamo chiesto all'Associazione Forum del Libro l'individuazione di una ventina di testi adeguati alla fascia di età degli studenti della quarta elementare, selezionandoli tra la migliore produzione nazionale e, ovviamente, calabrese. L'Associazione ha fornito, del tutto gratuitamente, alla Regione la lista dei libri selezionati e quest'ultima ha provveduto all'acquisto diretto dalle diverse case editrici nazionali, tra cui tre calabresi, degli oltre 19 mila volumi, ottenendo uno sconto medio intorno al 40 per cento (poco meno di 150 mila euro in tutto, pari in media a meno di 8 euro a libro). Nel frattempo, la Regione, con procedura negoziale, ha selezionato l'impresa di distribuzione e logistica per effettuare la consegna dei libri alle oltre 1.500 quarte elementari: la migliore offerta è stata fatta dalla Ceva di Milano (11.880 euro, iva compresa), impresa leader nazionale nel settore.
Nelle prossime settimane, dunque, i libri, assemblati in più di 1.500 pacchi di diversa dimensione, saranno consegnati direttamente alle scuole interessate. “Un libro in tasca”non è un progetto per sostenere la produzione editoriale regionale; è un progetto intenzionalmente diverso e più ambizioso: incoraggiare i bambini a leggere, coltivare il capitale più prezioso che abbiamo ma che, purtroppo, sta diventando senza più scarso. Al centro del progetto ci sono i bambini e la scuola, non gli editori; c'è l'accrescimento delle capacità cognitive ed emotive dei nostri bambini, non dei fatturati editoriali. I bambini necessitano di grande attenzione oggi in Italia, e in particolare in Calabria. Da anni la nostra regione è alle prese con una preoccupante crisi demografica. In molti comuni lo scorso anno non è nato neppure un bambino. Il tasso di fertilità delle donne calabresi si è ridotto molto fino ad avvicinarsi a quello medio nazionale. Nell'ultimo decennio i bambini che si sono iscritti alla prima elementare in Calabria sono diminuiti di circa 50 mila unità. Oggi i bambini che frequentano la scuola primaria sono poco più di 94 mila, all'incirca 20 mila in meno degli studenti che frequentano licei e istituti tecnici. Dunque, al più tra otto anni, nei banchi delle scuole superiori calabresi prenderà posto un quinto in meno di studenti rispetto ad oggi. E, a cascata, si ridurranno di un quarto le potenziali matricole nelle nostre università. Senza inversioni di tendenza, la nostra regione rischia il depauperamento demografico di molte aree sub regionali, di quelle montane e più marginali in primis.
In altre regioni italiane, soprattutto in quelle più ricche, a sopperire la denatalità contribuisce l'arrivo di famiglie straniere, cosicché nelle aule entrano sempre più bambini di altre nazionalità. In Emilia Romagna, Lombardia, Veneto gli studenti stranieri superano ormai abbondantemente il 10 per cento del totale, con punte del40-50 percento in diverse aree a più intenso sviluppo industriale. Da noi, ovviamente, il fenomeno è assai più contenuto: appena 2 studenti stranieri su 100. I bambini e i libri, entrambe risorse così scarse, meriterebbero un' attenzione maggiore e maggiormente responsabile da parte di tutti, non polemiche pretestuose e volgari, come si è costretti a leggere in questi giorni nei giornali regionali e in Internet. Ci avrebbe fatto tanto bene una discussione pubblica sui bambini e sui benefici che l'attitudine alla lettura dei libri esercita sulla loro crescita cognitiva. Qualche sfasciacarrozze ha provato invece a sporcare progetti e persone. La Regione ha il dovere di continuare ad occuparsene, semmai migliorando ciò che è stato avviato. Ma non basta. Tante altre voci e contributi sarebbero necessari, magari meno interessati al proprio profitto, e più generosamente orientati al benessere dei bambini.
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