A Giancarlo Perani

Dedico questo spazio di discussione aperto a Giancarlo Perani, dirigente della Regione Calabria che ha sempre guardato con particolare attenzione il lavoro e l'opera degli editori calabresi. Giancarlo Perani è scomparso prematuramente nell'ottobre 2008, dopo aver lottato contro un male incurabile. A lui si deve la realizzazione del convegno, a Palazzo Campanella di Reggio Calabria il 14 marzo 2002, per la presentazione sull'ordinamento di legge sull'editoria libraria calabrese. Nella foto con l'editore Demetrio Guzzardi, mentre interviene alla Fiera del libro di Torino.
venerdì 26 marzo 2010

Il consigliere regionale Salvatore Magarò sui 5 TIR di Cersosimo. MA COSI' NON SI SLEGA LA CALABRIA


“Slega la Calabria ma i libri compriamoli dagli editori milanesi.
Il nome è tutto un programma “Slega la Calabria”, ma tra il dire e il fare c’è di mezzo l’Oceano.
Il vicepresidente della Giunta regionale calabrese Domenico Cersosimo, fondatore del movimento politico “Slega la Calabria” ne ha combinata un’altra delle sue. Ha presentato ieri all’Unical in pompa magna una iniziativa “Un libro in tasca” che sta facendo infuriare, e non poco, gli editori calabresi. Infatti il Cersosimo ha speso ben 149.437 euro (dei calabresi) per comprare libri da destinare ai ragazzini della IV elementare, non dai bravi editori calabresi, ma da Milano. Infatti ha annunciato che arriveranno dal capoluogo lombardo ben 5 TIR pieni di libri. Ora l’operazione, che poteva avere una valenza culturale ed educativa, è senza dubbio, piena di contraddizioni. Cosa penseranno i ragazzini calabresi? Che qui da noi in Calabria non ci sono scrittori, editori, illustratori di libri per ragazzi. Persino volumetti per gli scolari dobbiamo far venire dal Nord, bel modo di slegarla questa Calabria.
I nostri capaci editori, a me consta, quotidianamente vanno nelle scuole per presentare i loro libri, i loro autori, la storia della nostra Calabria.
Eppure i libri da leggere (e da acquistare) arriveranno con 5 Tir da Milano.
La Calabria seria ha bisogno di altri assessori e non di questi intellettuali che si dicono pronti al cambiamento, ma poi continuano a perpetrare vecchie logiche.
I calabresi se vogliono “slegare” la Calabria sanno bene a chi devono dare il loro consenso.

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