A Giancarlo Perani

Dedico questo spazio di discussione aperto a Giancarlo Perani, dirigente della Regione Calabria che ha sempre guardato con particolare attenzione il lavoro e l'opera degli editori calabresi. Giancarlo Perani è scomparso prematuramente nell'ottobre 2008, dopo aver lottato contro un male incurabile. A lui si deve la realizzazione del convegno, a Palazzo Campanella di Reggio Calabria il 14 marzo 2002, per la presentazione sull'ordinamento di legge sull'editoria libraria calabrese. Nella foto con l'editore Demetrio Guzzardi, mentre interviene alla Fiera del libro di Torino.
domenica 26 ottobre 2008

A REGGIO CALABRIA ESPONILIBRO


di PINA LUPOI della Istar editrice
Presidente Associazione Editori Calabresi



L'iniziativa della giovane casa editrice "Leonida" ha smosso qualcosa che, aldilà dell'evento, ci fa riflettere sulla cultura editoriale e sull'imprenditoria che mira a continuare a pubblicare libri, testi utili che siano letti, non abbandonati negli archivi.
Una fiera del libro per editori ed autori, in questi ultimi tempi dovrebbe centrare un vero problema: continuiamo ad esporre libri per vanità e presunzione, oppure ancora crediamo come un tempo all'importanza della lettura e all'importanza di un testo?
E noi editori di periferia siamo ancora disposti ad unirci, aldilà di questi eventi, per portare avanti insieme iniziative serie e produttive? Forse non tutti sono disposti ad un dialogo... e questo succede sempre in molti settori, non solo tra noi editori, a mio avviso, e parlo anche a nome dell'AEC di cui attualmente sono la presidente, non possiamo ignorare la crisi della carta stampata e ancor più da noi, in Calabria non c'è una legge che regoli l'ordinamento dell'editoria regionale. L'AEC, che è una squadra di sette editori calabresi delle varie provincie, aveva studiato e proposto alla Regione Calabria, un ordinamento dell'editoria regionale. L'Assessorato alla Cultura ne fu subito interessata, tanto da lavorare assieme a noi per renderla il più possibile accettabile e conforme a regole democratiche, era il tempo dell'assessore alla cultura Saverio Zavettieri.
Questa legge è stata pensata, in primis dal collega editore Mimmo Laruffa, che si batterà ancora assieme agli altri colleghi dell'AEC, perchè sia ridiscussa e portata a compimento. Sono ottimista di natura e anche se stiamo verificando giorno per giorno che la cultura è un settore penalizzato, siamo qui ancora per guardarci come un'unica famiglia in crisi che però crede e ama la cultura del libro.
Malgrado gli incontri con gli autori, specie quelli noti al grande pubblico, che promuovono circoli accreditati anche per dimostrare che quei nomi sono in grado di riempire le sale, ci chiediamo: oggi è utile continuare ad amare la scrittura, la carta stampata?
Si! Perché il mondo della cultura e dell'informazione stimola l'orgoglio, misura il nostro stato mentale. Quello che è importante, non è solo continuare a promuovere gente nota al grande pubblico, ma tirare dal cassetto gli autori meno pubblicizzati. E dare precedenze, riuscire ad amare e a riconoscere un talento, cominciando da casa nostra. Prima che sopraggiunga una certa stanchezza in alcuni di noi, la mia speranza è di progettare ancora opere in sintonia con una realtà storica che guardando all'oggi non si scordi però la bella pagina delle nostre radici La tecnologia ci agevola e ci spinge ad essere cittadini del mondo nella ricerca e nel modo di concepire e promuovere un testo.

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