A Giancarlo Perani
Dedico questo spazio di discussione aperto a Giancarlo Perani, dirigente della Regione Calabria che ha sempre guardato con particolare attenzione il lavoro e l'opera degli editori calabresi. Giancarlo Perani è scomparso prematuramente nell'ottobre 2008, dopo aver lottato contro un male incurabile. A lui si deve la realizzazione del convegno, a Palazzo Campanella di Reggio Calabria il 14 marzo 2002, per la presentazione sull'ordinamento di legge sull'editoria libraria calabrese. Nella foto con l'editore Demetrio Guzzardi, mentre interviene alla Fiera del libro di Torino. |
giovedì 7 gennaio 2010
Salviamo la biblioteca calabrese di Soriano
10:29 |
Modifica post
Agguato alla cultura calabrese. Non vengono in mente altre definizioni per qualificare l’atto con cui la Regione ha cancellato i fondi destinati alla biblioteca di Soriano Calabro, istituzione culturale sorta
31 anni fa come figlia della passione di Nicola Provenzano, preside in pensione che, dal 1980, con alcuni collaboratori, dedica anima e cuore alla sua inestimabile creatura.
Punto di riferimento di studiosi, la “Biblioteca calabrese” raccoglie un patrimonio libraio unico, d’inestimabile valore (con i suoi testi rari) ed in continuo aggiornamento, giunto oggi ad oltre 33 mila volumi di autori o argomenti (storia, letteratura e filosofia, ‘ndrangheta, arte e archeologia, minoranze
linguistiche, dialetti e folklore; geologia, paleontologia e paletnologia, musica, flora e fauna, moda, gastronomia). La biblioteca, inoltre, da più di un decennio pubblica “Rogerius”, una propria rivista
culturale e bibliografica semestrale.
Sorta nel 1979 come “Centro culturale del folklore e delle tradizioni popolari”, la “Biblioteca calabrese” rischiò di chiudere già nel ’93 (quando la provincia di Catanzaro decise di congelare i centri culturali).
Ma, grazie ad una serie di congiunture (mobilitazione massiccia della “intellighenzia” calabrese, istituzione della provincia di Vibo, cui venne trasferita per un periodo la biblioteca, istituzione, nel ’95, di
un’associazione incaricata di gestirla autonomamente) la biblioteca venne salvata dal sicuro
oblio. Il sostegno maggiore arrivò con la legge regionale 19/1995 che, all’articolo 3, garantiva alla biblioteca un discreto contributo annuo, indispensabile fonte di sostentamento (escludendo piccoli
contributi di provincia e comunità montana Alto Mesima) da cui l’istituto ha tratto linfa vitale, ampliando all’attuale invidiabile quantità il proprio parco librario. Sino ad oggi, quando, dal bilancio 2009, il contributo alla biblioteca è scomparso, mettendo a serio rischio l’esistenza dell’ente.
«Un gesto vergognoso ed immotivato - lo ha definito Nicola Provenzano - volto a minare irrimediabilmente un istituto riconosciuto da tutti come punto d’eccellenza unico al mondo nel suo genere.
Ho chiamato più volte in Regione e mi sono rivolto a molti degli esponenti locali presenti nell’ente per avere spiegazioni e rassicurazioni. Ma, sinora, nessuno mi ha degnato di risposta. Quello che cerco
disperatamente di far capire ai nostri rappresentanti locali - ha proseguito - è che, se vogliono salvare la faccia, devono necessariamente trarre in salvo la biblioteca. Ciò che chiedo - la chiosa Provenzano
- è, per quest’anno, un finanziamento adeguato e, per il futuro, il ripristino della legge del ‘95». Intanto, come nel ’93, il mondo della cultura e la società civile si sono mobilitati con indignazione, promuovendo
varie iniziative, come la creazione spontanea di un gruppo sul noto social network “Facebook” (“Salviamo
la biblioteca calabrese di Soriano”) che, nel giro di poche ore, ha superato i 120 iscritti, ed è costantemente in crescita, dimostrando il rifiuto di un atto senza alcuna logica. Perché la società calabrese ha bisogno della biblioteca di Soriano.
Ha sete di cultura. Coloro che, con tale scellerata decisione, ne hanno sancito la fine, probabilmente no.
Valerio Colaci (domenica 3 gennaio 2010 Calabria Ora)
31 anni fa come figlia della passione di Nicola Provenzano, preside in pensione che, dal 1980, con alcuni collaboratori, dedica anima e cuore alla sua inestimabile creatura.
Punto di riferimento di studiosi, la “Biblioteca calabrese” raccoglie un patrimonio libraio unico, d’inestimabile valore (con i suoi testi rari) ed in continuo aggiornamento, giunto oggi ad oltre 33 mila volumi di autori o argomenti (storia, letteratura e filosofia, ‘ndrangheta, arte e archeologia, minoranze
linguistiche, dialetti e folklore; geologia, paleontologia e paletnologia, musica, flora e fauna, moda, gastronomia). La biblioteca, inoltre, da più di un decennio pubblica “Rogerius”, una propria rivista
culturale e bibliografica semestrale.
Sorta nel 1979 come “Centro culturale del folklore e delle tradizioni popolari”, la “Biblioteca calabrese” rischiò di chiudere già nel ’93 (quando la provincia di Catanzaro decise di congelare i centri culturali).
Ma, grazie ad una serie di congiunture (mobilitazione massiccia della “intellighenzia” calabrese, istituzione della provincia di Vibo, cui venne trasferita per un periodo la biblioteca, istituzione, nel ’95, di
un’associazione incaricata di gestirla autonomamente) la biblioteca venne salvata dal sicuro
oblio. Il sostegno maggiore arrivò con la legge regionale 19/1995 che, all’articolo 3, garantiva alla biblioteca un discreto contributo annuo, indispensabile fonte di sostentamento (escludendo piccoli
contributi di provincia e comunità montana Alto Mesima) da cui l’istituto ha tratto linfa vitale, ampliando all’attuale invidiabile quantità il proprio parco librario. Sino ad oggi, quando, dal bilancio 2009, il contributo alla biblioteca è scomparso, mettendo a serio rischio l’esistenza dell’ente.
«Un gesto vergognoso ed immotivato - lo ha definito Nicola Provenzano - volto a minare irrimediabilmente un istituto riconosciuto da tutti come punto d’eccellenza unico al mondo nel suo genere.
Ho chiamato più volte in Regione e mi sono rivolto a molti degli esponenti locali presenti nell’ente per avere spiegazioni e rassicurazioni. Ma, sinora, nessuno mi ha degnato di risposta. Quello che cerco
disperatamente di far capire ai nostri rappresentanti locali - ha proseguito - è che, se vogliono salvare la faccia, devono necessariamente trarre in salvo la biblioteca. Ciò che chiedo - la chiosa Provenzano
- è, per quest’anno, un finanziamento adeguato e, per il futuro, il ripristino della legge del ‘95». Intanto, come nel ’93, il mondo della cultura e la società civile si sono mobilitati con indignazione, promuovendo
varie iniziative, come la creazione spontanea di un gruppo sul noto social network “Facebook” (“Salviamo
la biblioteca calabrese di Soriano”) che, nel giro di poche ore, ha superato i 120 iscritti, ed è costantemente in crescita, dimostrando il rifiuto di un atto senza alcuna logica. Perché la società calabrese ha bisogno della biblioteca di Soriano.
Ha sete di cultura. Coloro che, con tale scellerata decisione, ne hanno sancito la fine, probabilmente no.
Valerio Colaci (domenica 3 gennaio 2010 Calabria Ora)
Etichette:
FIERE e FIERI dei «nostri» LIBRI
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Argomenti
legge sull'editoria calabrese
La legge regionale sull'editoria libraria |
|
0 commenti:
Posta un commento
Discutiamo sulla notizia