A Giancarlo Perani

Dedico questo spazio di discussione aperto a Giancarlo Perani, dirigente della Regione Calabria che ha sempre guardato con particolare attenzione il lavoro e l'opera degli editori calabresi. Giancarlo Perani è scomparso prematuramente nell'ottobre 2008, dopo aver lottato contro un male incurabile. A lui si deve la realizzazione del convegno, a Palazzo Campanella di Reggio Calabria il 14 marzo 2002, per la presentazione sull'ordinamento di legge sull'editoria libraria calabrese. Nella foto con l'editore Demetrio Guzzardi, mentre interviene alla Fiera del libro di Torino.
mercoledì 17 dicembre 2008

L'EDITORE LARUFFA SCRIVE A CERSOSIMO


PER IL BENE DELLA CALABRIA
COORDINARE GLI INTERVENTI CULTURALI


Ch.mo Professore,
mi consenta di scriverLe a proposito di quella che mi sembra una querelle e che è sorta tra lei e il collega Demetrio Guzzardi.
Onestamente, lo dico soprattutto a Guzzardi, mi sembra che la sua dichiarazione sia stata in parte fraintesa, poichè quando afferma «...si tratta di una importante operazione culturale tesa a sostituire una vecchia idea legata ad una Calabria culturalmente chiusa con una nuova immagine di regione fattiva, imprenditoriale etc; etc.» non mi sembra che si rivolga agli editori, ma che si riferisca all’universo del mondo culturale calabrese, e io dico che immagino si rivolga anche o specialmente alla Regione, che comunque ha la responsabilità delle politiche di coordinamento e intervento nel settore.
E allora penso che non serva a nulla scontrarsi, se pur verbalmente. Occorre che insieme guardiamo in avanti coordinando i nostri sforzi per il bene della Calabria.
Se permette brevemente le dico cosa hanno fatto finora gli editori calabresi.
Essi hanno pubblicato migliaia di titoli, parecchi di qualità, come lei stesso scrive, fornendo un formidabile contributo alla conoscenza della cultura regionale. Ciò è stato fatto senza alcun tangibile aiuto pubblico, spesso con personali sacrifici, in un settore che non può affatto essere assimilato ad altri del mondo dell’imprenditoria e del sistema di libera concorrenza. Anzi il settore è stato ed è sempre esposto alle speculazioni di editori improvvisati che sottraggono risorse finanziarie agli Enti pubblici. Noi partecipiamo da anni alle fiere in Italia: Torino, Roma, Napoli Gutemberg etc. con nostri stand e siamo presenti, chi di più e chi di meno sul territorio nazionale, nonostante le difficoltà strutturali innegabili presenti in Calabria in ogni settore. E partecipiamo anche, con spirito di collaborazione, allo stand collettivo che organizza la Regione, un’operazione spesso sprecata, perché sempre realizzata oltre il tempo massimo, senza un minimo di programmazione.
Gli editori calabresi abbiamo collaborato in un processo che mi permetto di definire di eccellenza, alla stesura dell’ennesimo progetto di legge per l’editoria regionale; per la Regione si occupò il compianto dott. Giancarlo Perani. Quel progetto, che prevede sostegno in servizi e non elargizione gratuita di danaro, nonostante fosse stato approvato dalla Giunta, giace da qualche anno dimenticato presso la terza commissione del Consiglio regionale, insieme a tanti altri precedenti, incominciando dal primo in ordine di tempo, quello di Ermanna Carci Greco. E dunque è lecito pensare che non vi è e non vi è stata la necessaria sensibilità politica della Regione Calabria nei confronti del settore editoriale.
Io penso che manchi un vero e proprio piano per la cultura, un progetto che preveda modalità, mezzi e tempi per fare sì che la cultura svolga a pieno il suo ruolo fondamentale, che è la formazione di un sentimento comune di civiltà nella popolazione: non c’è la legge per l’editoria di cui sopra (che hanno molte regioni italiane), non vi è un progetto, che io sappia per le biblioteche, non vi sono strumenti d’informazione bibliografica generale. Mi permetta di dirlo, ciò che si fa lo fanno, come del resto deve essere, soprattutto i privati, cioé noi editori, insieme con quanti partecipano alla produzione dei libri e delle riviste, gli Autori, i librai etc. etc. Il collega Guzzardi come me e tanti altri editori è deluso. Sperava e spera che la Regione Calabria dialoghi seriamente con le parti sociali interessate. Finora, onestamente abbiamo sentito solo parole, e qualche volta anche parole poco riguardose. Ovviamente non mi riferisco a lei, che tra l’altro non ho il piacere di conoscere di persona. In tanti anni abbiamo incontrato tanti assessori e funzionari...
Voglio sperare che la querelle nella quale mi sono permesso di introdurmi sia risolta con la reciproca comprensione sua e di Guzzardi. Spero anche che Lei voglia incontrare noi editori. Abbiamo bisogno di essere ascoltati e anche di ascoltare, per capire tra l’altro le difficoltà della politica. Sappia che molte attese e speranze dei calabresi sono riposte anche il Lei. La saluto con viva cordialità e con osservanza.
Domenico Laruffa

CONCERTARE, SI DEVE...

Polemica a lieto fine sulle fiere
GUZZARDI E LA LUNA DI CERSOSIMO
Il Quotidiano della Calabria - Idee e Società
mercoledì 17 dicembre 2008
di ISABELLA MARCHIOLO

La Regione punta sulla promozione della lettura e dell’editoria. Perché in Calabria il settore soffre ed ha bisogno di un sostegno per «mettersi in mostra», nel senso di farsi notare alle fiere nazionali. Ma a qualcuno che lavora da anni sul campo non è andato giù il colpo di spugna sulle attività pregresse dei singoli editori - quelli che, soli soletti, alle fiere ci andavano già facendo i conti con il bilancio della categoria pmi. Così arriva un piccolo gossip prenatalizio con polemica pure nell’editoria calabrese.
A scatenarlo è stato il cosentino Demetrio Guzzardi, patron dell’Editoriale Progetto 2000, che sul suo blog ha attaccato l’assessore regionale alla cultura Domenico Cersosimo sul progetto fiere. Botta e risposta sul filo immediato della Rete tra i due, i quali si sarebbero poi chiariti con un altro scambio di opinioni privato. Querelle a lieto fine, dunque, e questa è già una bella notizia in un ambiente notoriamente suscettibile e velenosetto come la Repubblica delle Lettere, che in Calabria non fa eccezione quanto a liti e rappacificazioni. A far infuriare Guzzardi era stato un comunicato della Regione Calabria nel quale Cersosimo annunciava un supporto dell’assessorato agli editori calabresi interessati a partecipare alle fiere del libro italiane. L’idea veniva presentata come «un'importante operazione culturale tesa a sostituire una vecchia idea legata ad una Calabria culturalmente chiusa con una nuova immagine di regione fattiva, imprenditoriale, che fa libri, tanti e spesso anche di contenuto». Un giudizio un po’ pesante per Guzzardi, che ha provveduto a ricordare all’assessore la costante presenza del drappello di editori calabresi alle rassegne di Napoli, Roma e Torino. Con toni accesi l’editore continua: «Possibile che Cersosimo non conosca la parola concertazione? L'editoria calabrese è fatta di persone precise, che tutti conoscono; possibile che all'assessore non sia mai venuto voglia di conoscerli, per concertare iniziative a sostegno dell'editoria come le fiere?» Parolina magica nell’entourage culturale calabrese, concertazione. Gli operatori la reclamano, gli enti si schermiscono rimbalzando una diffusa incapacità propositiva dei soggetti questuanti. Dove quest’ultimo aggettivo - lo precisiamo per i più puntigliosi - è letterale e non concettuale.
Così Cersosimo è partito proprio da lì. La concertazione, o qualcosa di molto vicino, c’è stata, eccome. Anzi il progetto fiere della Regione nasceva proprio da questa premessa: «Da più parti e da più editori calabresi - scrive l’assessore a Guzzardi - arriva al Dipartimento 11 della Regione la sollecitazione ad individuare con anticipo le fiere italiane del libro a cui la Regione intende partecipare a sostegno della produzione libraria regionale». Il Dipartimento lo ha fatto con una dichiarazione d’intenti ufficiale, trovando «la richiesta più che legittima».
Cersosimo continua la sua esposizione dei fatti: «D'intesa con i dirigenti regionali, decido di informare subito delle scelte della Regione in merito alle fiere 2009. Si diffonde un comunicato stampa che contiene una frase di una mia dichiarazione sull'importanza culturale della partecipazione non alle fiere 2009 bensì sull'importanza generale della partecipazione delle nostre imprese editoriali alle fiere del libro». E c’è un colpo di coda orgoglioso anche qui. Alle fiere la maggior parte (una piccola parte) degli editori calabresi ci va a sue spese, ma pure la Regione «da molti anni meritoriamente incentiva» il capitolo fiere. Certo, si ammette, «non con la dovuta continuità».
Demetrio Guzzardi incalzava: «Neanche fossimo sulla luna... E poi è mai possibile che prima di Cersosimo (a.C d.C) non si era fatto niente di buono ed ora con l'arrivo del Messia si potrà “sostituire la vecchia idea legata ad una Calabria culturalmente chiusa”?» Ironia che l’assessore, definito dall’editore «docente di economia prestato alla politica» ha incassato con amarezza, commentando che Guzzardi «come molti altri calabresi non trova di meglio che inventarsi pretesti per schizzare un po' di fango sulla Regione e su chi la amministra. È un piccolo sport che alimenta piccoli qualunquismi ma grande discredito istituzionale che danneggia tutti». Soprattutto in un momento in cui la Regione sembra voler investire sul patrimonio del libro. Dopo la settimana delle Biblioteche e questo progetto sul caustico argomento fiere, l’ultima proposta è il concorso Le città del libro, che dovrebbe inconorare i Comuni calabresi più virtuosi nella promozione della lettura. Sarà battaglia tra i campanili? Il concorso coinvolge librerie, scuole e associazioni, principali sedi di contagio del caratterino della Repubblica delle Lettere è contagioso.
mercoledì 10 dicembre 2008

GRAZIE REGIONE, GRAZIE...

LA LUNA DELL'ASSESSORE ALLA CULTURA
PROF. DOMENICO CERSOSIMO
Una nota di Demetrio Guzzardi



«L'editoria calabrese andrà alle principali fiere italiane». Questa è la notizia del giorno. Nella sua dichiarazione il vicepresidente della Giunta regionale, nonché assessore alla cultura prof. Domenico Cersosimo, mette in evidenza che «si tratta di un’importante operazione culturale tesa a sostituire una vecchia idea legata ad una Calabria culturalmente chiusa con una nuova immagine di regione fattiva, imprenditoriale, che fa libri, tanti e spesso anche di contenuto».
Come commentare queste frase del docente di economia prestato alla politica? Si resta davvero allibiti... Possibile che Cersosimo non conosce la parola "concertazione"; l'editoria calabrese è fatta di persone precise, che tutti conoscono; possibile che all'assessore non sia mai venuto voglia di conoscerli, per concertare iniziative a sostegno dell'editoria come le fiere? Neanche fossimo sulla luna... E poi è mai possibile che prima di Cersosimo (a.C. - d.C.) non si era fatto niente di buona ed ora con l'arrivo del Messia si potrà «sostituire la vecchia idea legata ad una Calabria culturalmente chiusa»; Cersosimo deve sapere che la Calabria, in modo autorevole partecipa da almeno dieci anni alla Fiera del libro di Torino proponendo «una immagine di regione fattiva, imprenditoriale, che fa libri, tanti e spesso anche di contenuto»; tutto questo già prima dell'avvento del messia Cersosimo.

UN COMUNICATO DELL'ASSESSORE CERSOSIMO


L’editoria calabrese alle Fiere del Libro
di Napoli, Bologna e Torino
grazie al sostegno della Regione Calabria


L’editoria calabrese nelle più importanti Fiere del libro.
È un’iniziativa della Regione Calabria, che permetterà alle case editrici di partecipare alle prossime edizioni 2009 della Fiera del libro "Galassia Gutenberg" di Napoli, della Fiera del libro per ragazzi di Bologna e alla Fiera internazionale del libro di Torino.
Facendo seguito alle positive esperienze degli scorsi anni la Regione Calabria – Dipartimento 11 Cultura – vuole offrire agli editori calabresi una prestigiosa vetrina per promuovere il meglio della produzione editoriale recente.
Come per l’anno passato, ciascun editore potrà scegliere se semplicemente esporre o se anche vendere le proprie pubblicazioni. Nel caso della sola esposizione, potranno essere posti all’attenzione dei visitatori delle mostre i libri editi nell'ultimo anno. Nel caso della vendita, bisognerà seguire le indicazioni che la Regione Calabria fornirà agli editori che ne faranno richiesta e che saranno indicate nelle apposite pagine del sito www.regione.calabria.it.
È prevista la possibilità di organizzare negli spazi dello stand regionale – indipendentemente dalla modalità di partecipazione (sola esposizione, sola vendita, esposizione e vendita insieme) – presentazioni, incontri con autori ed editori, ecc.
Il Vicepresidente della Giunta regionale, prof. Domenico Cersosimo, mette in evidenza che «si tratta di un’importante operazione culturale tesa a sostituire una vecchia idea legata ad una Calabria culturalmente chiusa con una nuova immagine di regione fattiva, imprenditoriale, che fa libri, tanti e spesso anche di contenuto».
martedì 9 dicembre 2008

ULTIMO GIORNO ALLA FIERA DI ROMA


GIORNATA DI CHIUSURA A “PIU' LIBRI PIU' LIBERI”
Il Quotidiano della Calabria - martedì 9 dicembre 2008
La Bottega editoriale

La comunità editoriale calabrese è stata forte e interessante in Fiera. Malinconicamente arrivederci Fiera… Chissà quanta Calabria nasconde la fiera della piccola e media editoria.
Per scoprirlo bisognerebbe assoldare un'agenzia d'investigazioni, una di quelle vere, però, non quelle da tradimento cornistico. È così che noi, essendo bottegai e non certo detective, sbadatamente abbiamo scordato nel novero delle case editrici di sangue calabrese DeriveApprodi, con sede a Roma, ma con direttore editoriale nostrano: Pino Tripodi. Rimediamo sottolineando come si tratti di una casa editrice che pubblica attenti e selezionati testi di letteratura e di saggistica. Rimanendo nell'ambito “Calabria” al di fuori degli editori nostrani segnaliamo La Calabria brucia scritto dall'antropologo Mauro Francesco Minervino. Si tratta della narrazione di un territorio che va a fuoco, e in fiamme non ci vanno solo i boschi ma anche la società. Per la sezione calabrisi events, l'editore Falzea ha presentato La mia mamma guarirà di Giulio Levi. Un tema serio per la riflessione, a misura di bambino, sulla malattia. Il libro non c'è ancora, causa rottura macchina tipografica: ecco quando la tecnologia domina l'editoria. Ce lo hanno però ben raccontato l'editore Paolo Falzea, l'autore, l'illustratrice Alida Massari e la psicologa Vincenza Gentile. In mostra le splendide tavole a corredo del testo.
Dibattito aperto sull'editoria al femminile - tema principale della fiera - con rappresentanti rosa delle case editrici Armando, Babalibri e Donzelli. Per quest'ultima, siamo stati fieri di Marta Donzelli, giovane agguerrita di sangue calabrese. Due nostre bottegaie sono andate in brodo di giuggiole rispetto all'argomento, moltissime le realtà guidate da condottiere in uniforme rosa. Tranquilli, le suddette bottegaie restano ben lontane dall'idea di un golpe... ma qualcuno resta avvertito: l'editoria è donna! Non danno! Dato di cronaca: il libro targato Città del Sole La banda larga sulla truffa dell'Affaire Telecom è andato esaurito (manco a dirlo: è andato a ruba!). Il patron Franco Arcidiaco si gira e si rivolta come una trottola impazzita esclamando: «L'avevo detto ad Oriana (ndbottegai: caporedattrice)! Bisognava stamparne di più!». Il Palazzo dei Congressi, gremito fino all'ultimo con l'arrivo di Stefano Benni e Umberto Eco, è ridiventato pian piano di nuovo un cantiere: chiude la Fiera con - dati ufficiali alla mano - in saccoccia oltre 50 mila visitatori (superato così il record 2007) e l'aumento delle vendite. Carello, Città del Sole, Falzea, Laruffa e Rubbettino gongolano. Peccato per i (tanti) assenti calabresi: come si può mancare?
lunedì 8 dicembre 2008

FIERA DI ROMA PENULTIMO GIORNO


I LIBRI PER I PIU' PICCOLI
Il Quotidiano della Calabria
lunedì 8 dicembre 2008
La Bottega editoriale

A Più libri più liberi oltre la cartaccia ci sono anche gli eventi per gli editori di Calabria. Perché editoria vuol dire non solo stampare libri, ma farne parlare… È facile dire che basta poco per fare i libri per bambini: qualche pupazzetto e un po’ di testo e il gioco è fatto! Ma quando alla storia si accosta la riflessione su questioni sociali è tutta un’altra cosa: lo sa bene l’editore Paolo Falzea di Reggio Calabria (nella foto). Nel suo stand scorgiamo Elynora di Daniel Wallace, illustrato da Daniela Tordi; si tratta del viaggio di un bambino in un fantasioso Aldilà, alla ricerca della madre scomparsa. Wallace non è uno sconosciuto, è infatti l’autore di Big fish, il libro da cui è stato tratto l’omonimo famoso film diretto da Tim Burton. Robetta da nulla insomma. Tra le altre novità fieristiche, per la fascia adolescenziale, ci evidenzia Love is 4 ever della giovane Ilaria Marullo. E il numero di telefono che campeggia sulla copertina? È vero ed è attivo… provare per credere! Il terzo titolo che l’editore ci presenta riguarda invece la saggistica: In verità ci disse altro. Oltre i fondamentalismi cristiani di Augusto Cavadi. Si tratta di una critica al cristianesimo elaborata dall’interno.
Nell’ultima giornata anche un evento per Falzea: la presentazione del libro La mia mamma guarirà di Giulio Levi, un testo che vuole avvicinare senza drammi i bambini all’esperienza della malattia. Sulla trasferta romana, Paolo Falzea commenta: «Una fiera che dà sempre molte soddisfazioni. L’utenza è attenta, forsanche più di quella della più grande Fiera di Torino».
Il secondo editore di oggi è Carello, di Catanzaro. «Mi diverte la Fiera» ci rivela il patron Antonio Carello. Noi bottegai – anarchici anche se simpatici – non possiamo che ammirarne l’ordine all’interno dello stand, con scatole ben ripiegate in una regolare geometria. Tra i titoli l’editore ci evidenzia una riedizione di un testo cinquecentesco di Francesco Guicciardini I ricordi. Riuniti
per argomenti e trascritti nella lingua italiana di oggi
(a cura di Claudio Groppetti) e Ceceide di Vincenzo Ammirà (con prefazione del compianto Sharo Gambino). E ora spazio allo show. Con, in primis, Roberto Gervaso “in lupetto rosso”: verità storiche dissacranti le sue, alcune anche piuttosto hard, tanto da far arrossire il folto pubblico e persino qualche bottegaio. Il suo romanzo storico La regina, l’alchimista e il cardinale edito da Rubbettino, promette bene su quel fronte. Al suo fianco un Florindo Rubbettino particolarmente divertito. Analogamente folto, anche se non si parla di sesso ma di tutt’altro, l’uditorio per la presentazione del libro-denuncia sui malaffari della Telecom.
Stiamo parlando di “La banda larga di Telecom Italia”, edito da Città sole. Altro che «una telefonata allunga la vita »… l’autore Joe Basilico è rimasto in incognito, uno spettro inquietante. Ma come biasimarlo, in effetti anche noi avremmo agito così dopo averla fatta così grossa.

IN FIERA A ROMA


OBAMA SULLE COPERTINE E FASCINOSI ATTORI TESTIMONIAL DELLA CALABRIA
di La Bottega editoriale
Il Quotidiano della Calabria
domenica 7 dicembre 2008
Seconda giornata in Fiera a Roma. Se il motto Più libri più liberi è confermato, con tutta la cartaccia che c'è questo può essere eletto il luogo della libertà. E si vede dalla gente che passa: dallo stravagante al serissimo. Un po' come i libri esposti. Barack Obama ha affascinato gli Usa, ma a quanto pare anche gli italici editori (fra i primi il calabro-romano Carmine Donzelli) non sono stati immuni al fascino del nuovo presidente: numerose spiccano le copertine con la sua bella faccia. Il viaggio calabrese tra gli stand oggi annovera due tappe. La prima a Città del Sole. L'editore Franco Arcidiaco, raffiche di parole al minuto, commenta soddisfatto: «Fiera positiva per afflusso e vendita». Nel paniere della Fiera ci sottolinea tre titoli. Innanzitutto La banda larga di Telecom Italia, una coraggiosa (e documentata) denuncia sulla questione Telecom firmata Joe Basilico, pseudonimo-parodia per Joe Petrosino, il celebre poliziotto ucciso dalla “Mano nera” (scaramanzia?). Seguono l'impegnato Lettere dalla Calabria di GianCarlo Maria Bregantini e Ida Nucera, con il suo invito a sperare e costruire nella Locride un avvenire migliore, e il romanzo storico Il Console e il Professore di Santino Oliverio, ambientato durante la rivolta di Caulonia. Seconda tappa da Laruffa, reggino anche lui. Della serie: Largo ai giovani, come direbbe Mario Caligiuri, dalla piazza che ha così nominato a Soveria Mannelli! Tra le novità fieristiche ci segnala Le incursioni aeree anglo-americane del 1943 su 60 città e località calabresi, di Filippo Bartoli e Terra Morgana. Itinerari culturali in provincia di Reggio Calabria, curato dal patron Domenico Laruffa. La terza scelta, e qui diamo un po' di spazio al gossip, si concretizza in una visione fascinosa. Parliamo del libro 'Nu cuntu… Due racconti per il palcoscenico ma, soprattutto, del suo autore: Antonio Tallura, affascinante interprete di serial televisivi (tra cui Orgoglio, Vivere e Incantesimo) e che ha natali locresi. «Un contatto - commenta il giovane editore Roberto Laruffa - che ha trovato concretezza proprio nella fiera romana dell'anno scorso». Una conferma che l'editoria, oltre che su carta e su web, gioca anche sul tavolo delle fiere! Parlando sempre di estetica (e non quella filosofica!), ecco Gianrico Carofiglio. Lo rivediamo a qualche mese di distanza dal Premio Tropea. Qualche ragazza, estasiata dalla forma smagliante del giudice-scrittore, commenta che il “Tropea” gli ha fatto prooopriooo bene!

ITALIANO-INGLESE: SE MANCA L'EDITING


INNOVATORI PER CASO
di ISABELLA MARCHIOLO
Il Quotidiano della Calabria
domenica 7 dicembre 2008

La rivista Vanity Fair s’inventata il cronometraggio di lettura degli articoli, idea che istituzionalizza il tempo marginale dedicato dal pubblico italiano alla carta stampata (come per dire: leggete sempre meno, magari nella pausa caffè o mentre vi phonate i capelli in bagno). Strane le innovazioni che saltano fuori nel campo dell’editoria. E in Calabria, i nostri imprenditori, che appartengono alla garibaldina categoria dei piccoli e medi, non sono da meno in materia di ingegnose trovate che dovrebbero rilanciare i cataloghi. Dovrebbero, perché l’obiettivo, quando un editore fa una scelta avanguardistica, è infine quello di offrire al mercato un surplus, qualcosa che non c’era ed ha un’utilità. Nuovo e utile. Un binomio che l’editoria calabrese non sempre riesce a far combaciare. E, certo, crediamo che avvenga in buona fede, altrimenti sarebbe quasi un harakiri per un imprenditore, ad esempio: pubblicare un esordio di narrativa con testi a fronte in inglese e conseguente foliazione elefantiaca, quando il libro non ha una distribuzione nazionale e dunque s’immagina che non ne abbia una all’estero. Però l’inglese fa effetto, l’autore si sente tanto poeta alla Salinas e Neruda, come nella collana bianca dell’Einaudi, e se l’operazione è - in modo candido, naif e innegabile - inutile, poco importa. Poi capita che in uno di questi libri innovativi, la carta è troppo bianca, di quella che stanca la vista dei lettori, e i refusi vagano liberi tra la punteggiatura. Perché da qualche parte bisogna risparmiare. Bello e utile costa troppo. Soprattutto in termini di programmazione editoriale. Dura la vita degli innovatori...
domenica 7 dicembre 2008

LEGGE EDITORIA: LE PROPOSTE DI MIMMO LARUFFA

UN POR PER I LIBRI CALABRESI
La Battega Editoriale - intervista raccolta da Alessandro Crupi
Il Quotidiano della Calabria
domenica 7 dicembre 2008

«In Calabria stiamo assistendo al genocidio della cultura». Così esordisce Domenico Laruffa. Editore reggino, uno dei più vecchi ed importanti della regione, è visibilmente amareggiato. «Non c'è un reale interesse degli assessori regionali verso la promozione culturale libraria. Il continuo viavai degli amministratori genera un surplus di disinteresse che va ad aggiungersi alla loro già forte e connaturata vocazione al clientelismo. Bisognerebbe che i nostri governanti capiscano che l'editoria non è un'attività come le altre: produrre libri e produrre materassi non è la stessa cosa. L'editoria ha una natura e una responsabilità etica che vanno salvaguardate».
Laruffa ci accoglie nella sua sede posta nella zona universitaria. Lo affianca il giovane figlio Roberto, che, da qualche anno, ha preso in mano la gestione operativa della casa editrice.
Nel mentre dialoghiamo con il patròn dell'azienda editoriale si avvertono i rumori che provengono dalle altre stanze sembra quasi un fruscio musicale che dice «redattori al lavoro».
La casa editrice Laruffa è una struttura che, partendo da un'articolazione di natura tradizionale, sta compiendo il traghettamento verso una dimensione manageriale ove l'informatica rappresenta una parte importante dell'organizzazione generale. Nata nel 1980, presenta un'occupazione, diretta e indiretta, di una mezza dozzina di addetti, e ha un catalogo di circa 700 titoli. Si evince una media di produzione di circa 3 libri al mese confermata anche attualmente nei dati 2008. Posto su una produzione principalmente dedicata alla Calabria (con una specializzazione particolare: quella delle guide turistico-culturali) si dedica tanto alla letteratura quanto alla saggistica. Per circa il 70% le vendite riguardano la Calabria; il rimanente 30% e posizionato sul mercato italiano generale (e qualcosa anche all'estero). La vocazione calabrese non vuol dire per Laruffa, però, una chiusura al nazionale. È difatti, fra gli editori regionali che con maggior attenzione segue gli eventi fieristici nazionali. Da qui riparte con il suo concetto iniziale. «Il disinteresse regionale verso il settore della cultura lo si evince anche da come viene trattata l'importante problematica delle Fiere. Talvolta la Regione partecipa e - così facendo - consente agli editori calabresi di poter essere presenti sul migliore mercato nazionale della cultura. Talaltra non partecipa: contraddicendo, così, l'impegno precedente, o ancora - ed è quello che sta accadendo più di recente - partecipa all'ultimo istante. Insomma: un minimo di programmazione, perbacco! Non chiediamo dunque alla Regione un assistenzialismo clientelare; chiediamo un minimo di programmazione!». A proposito di qualità delle richieste che il mondo dell'editoria calabrese dovrebbe trasmettere alla Regione, Laruffa evidenzia la necessità che venga ripreso e rilanciato il progetto di riforma/sostituzione della obsoleta Legge 17 sull'editoria libraria. «Tramite l'Associazione Editori Calabresi avevamo presentato un progetto di qualità che limitava l'assistenzialismo e che favoriva gli interventi sani a favore dell'editoria. Ricordo, per esempio, che - anche e soprattutto al fine di evitare che si finanziassero editori improvvisati - nel progetto si ponevano paletti qualitativi e quantitativi e si obbligavano le aziende editoriali a rendicontare iniziative generali e numeri particolari. Ma il ceto politico calabrese, evidentemente e latealmente disinteressato alla vera cultura, ha gettato nel cestino - al di là delle dichiarazioni di facciata - il progetto stesso. In verità sono un po' pessimista anche se devo dire che qualcosa si sta muovendo. In questo senso sono contento che il collega Demetrio Guzzardi si sia sobbarcato
l'onere di rilanciare, ovviamente modificata, una nuova proposta che parte, nella sostanza, dalla vecchia proposta dell'Aec. Ma, chiaramente, il campo delle proposte può essere vasto. Per esempio trovo interessante l'idea di realizzare una rivista/catalogo (magari trimestrale) contenente tutte le novità pubblicate dagli editori calabresi durante il trimestre precedente.
Una tale pubblicazione, finanziata dalla Regione (alla quale gli editori - e magari anche i librai - darebbero del “loro” con uno sconto apposito) servirebbe fortemente alla diffusione della cultura
calabrese. Si tratta di un intervento che reputo importante in quanto, altrimenti, c'è il forte rischio che gli editori calabresi abbandoneranno i temi regionali, e se ciò dovesse avvenire andrebbe a perdersi un vero e proprio patrimonio culturale. Ecco il genocidio!». Laruffa conclude con una sua nuova proposta: «Creare un Catalogo generale di tutte le pubblicazioni realizzate in Calabria. Un'operazione enciclopedica e di vasta portata che, credo, costerebbe circa 500.000 euro. Naturalmente non potrebbe essere deliberata così. Necessiterebbe un apposito Por. Ma perché non farlo?».

CHE FATICA AVERE UN POSTO IN FIERA, MA LA CALABRIA C'È


SI È APERTA A ROMA LA RASSEGNA DELL’EDITORIA DEDICATA AI “PICCOLI E MEDI” DEL SETTORE, GIUNTA AL SETTIMO ANNO
di La Bottega editoriale
Il Quotidiano della Calabria – 6 dicembre 2008

Alla Fiera Più libri, più liberi il profumo della Calabria si sente. E non si tratta di bergamotto e peperoncino. Lo si avverte grazie alla presenza non indifferente degli editori calabresi. Ma anche di quelli, originari di questa terra, che, tra ragioni d'affari e ragioni del cuore, sono andati ad operare al Centro o al Nord. I primi rispondono al nome di Carello, di Catanzaro; Città del Sole, Falzea e Laruffa di Reggio Calabria; Rubbettino di Soveria Mannelli e l'agenzia letteraria la Bottega editoriale di Rende ospiti di Città del Sole. Forte è dunque la rappresentanza regggitana. Sorprendente l'assenza di editori crotonesi, vibonesi e, soprattutto, cosentini: peggio per loro! Ma affinché non si dica che siamo sempre folletti cattivi, è doverosa una premessa. Partecipare alla Fiera è assai difficile in quanto gli stand sono limitati. In pratica: nuovi espositori possono partecipare solo se qualche editore già in Fiera decide di «passare a miglior vita» – con tanto di scongiuri. Certo è: questi cinque editori che, anni fa, hanno scommesso su questo evento hanno avuto davvero fiuto-da-tartufo! Spiegata così anche l'assenza della Regione Calabria che non ha potuto partecipare qui a Roma come invece fa da un po' di tempo alle analoghe Fiere di Bologna, Napoli e Torino.
Riguardo al secondo macrosettore, quello delle case editrici con sangue calabrese, ma che hanno preferito tagliare la corda, evidenziamo la presenza di Bevivino, di Milano; Donzelli, Geva e Giulio Perrone di Roma. Avviandoci nel giro degli stand calabresi, iniziamo dalla Rubbettino.
Il brand di editore nazionale emerge sin dal primo impatto. Il direttore commerciale, Antonio Cavallaro, ci evidenzia a tal proposito che «la casa editrice è molto cambiata da quando partecipammo alla prima edizione. Oggi è pienamente inserita nel contesto generale italiano». Fra i suoi cavalli di battaglia fieristici ci segnala: La regina, l'alchimista e il cardinale di Roberto Gervaso; La Grande Depressione di Murray Rothbard; Come forestieri. Perché il cristianesimo è divenuto estraneo agli uomini e alle donne del nostro tempo di Armando Matteo; e L'ultima lezione di Enzo Biagi di Annarosa Macrì.
sabato 6 dicembre 2008

NONOSTANTE LA CRISI LA REGIONE LAZIO PUNTA SULLA LEGGE SULL'EDITORIA


A ROMA GRANDE PUBBLICO PER PIU' LIBRI, PIU' LIBERI

Sabato 5 dicembre 2008 - Adnkronos Cultura

Con 400 editori, 200 incontri, anteprime editoriali, ospiti internazionali e un focus dedicato alla letteratura latino-americana apre oggi al pubblico la settima edizione di Più libri più liberi, la Fiera della piccola e media editoria in programma fino a lunedì 8 dicembre al Palazzo dei Congressi di Roma con l'intenzione di superare i successi della passata edizione che aveva fatto registrare 50 mila visitatori e 70 mila titoli venduti.La Fiera si riconferma luogo reale e virtuale di confronto e dialogo tra autori e pubblico, vetrina prestigiosa di titoli che difficilmente trovano visibilità nella grande distribuzione ma anche luogo di approfondimento con oltre 200 presentazioni, incontri e dibattiti con ospiti prestigiosi come Pupi Avati, Andrea Camilleri, Massimo Carlotto, Giulietto Chiesa, Ugo Gregoretti, Tullio Kezich, Lia Levi, Carlo Lucarelli, Dacia Maraini, Valerio Mastandrea, Gianni Minà, Enrico Montesano, Rocco Papaleo, Walter Pedullà, Sandro Portelli, Toni Servillo, Giuliana Sgrena, Maria Luisa Spaziani, Lee Stringe. «Uscirò da qui una persona migliore. Lo Stato - ha dichiarato Francesco Maria Giro, sottosegretario al ministero per i Beni e le Attività Culturali - deve battersi per la difesa della cultura e del libro. Entro gennaio nascerà il Centro nazionale per il libro e la lettura, un impegno del governo precedente che abbiamo riconfermato trovando le risorse necessarie, tre milioni di euro, che speriamo di moltiplicare con la sinergia dei privati».Un settore quello dell'editoria che va sostenuto pur dimostrando segnali incoraggianti ed in controtendenza con la crisi generale. Nell’arco di un anno i piccoli e medi editori, infatti, sono aumentati del 7,5% passando da 2.285 nel 2006 a 2.456 nel 2007, con un fatturato di 368,2 milioni di euro pari al 35% del fatturato totale del settore librario e 6000 addetti. In crescita anche i titoli e le novità pubblicate con un +5,2%.
«Sostenere quest'iniziativa - ha spiegato l'assessore alla Cultura della Regione Lazio Giulia Rodano - significa sostenere la libertà e la democrazia perchè per tanti libri questa è l'unica vetrina. Finalmente abbiamo approvato una legge regionale che promuove i libri e la lettura. Legge che verrà finanziata nonostante la crisi perchè vi sono settori come la cultura che vanno sostenuti e che possono contribuire alla crescita del Paese».
Spazi affollati sin dalla prima giornata della Fiera «fanno ben sperare e sono il segno - ha aggiunto l'assessore alla Cultura della Provincia di Roma Cecilia D'Elia - di grande vitalità e del buon lavoro svolto in sinergia tra enti locali, istituzioni e imprese private per la promozione del libro e della lettura». Tra i progetti futuri che vedono la Fiera protagonista vi è l'idea di allestire un evento estivo dedicato alla lettura. «Pensiamo di arricchire il calendario cittadino con una manifestazione estiva dedicata al libro che possa aprire l'Estate Romana. Questo spazio - ha aggiunto l'assessore alla Cultura del Comune di Roma Umberto Croppi - vista l'affluenza del pubblico comincia a diventare stretto per questa manifestazione». Tra le novità dell'edizione 2008 tre incontri sui temi: La narrativa d'inchiesta; Barack Obama. La forza di sognare e La scuola delle riforme; le interviste impossibili a Venerdì di Robinson Crusoe con Andrea Camilleri e Sergio Rubini ed a Gioachino Rossi con Caterina Guzzanti e Paolo Bonacelli.
Numerosi i percorsi tematici che scandiranno le presentazioni di titoli. Si potrà spaziare tra letteratura, cronaca e storia con la presentazione dell’ultimo volume del Diario italiano di Enzo Siciliano. Al centro dei dibattiti anche tematiche come il Sessantotto, morti bianche, derive del tifo, emigrazione, dialogo interculturale. Spazio alla poesia con le raccolte presentate da Maria Luisa Spaziani e Vito Riviello; oppure al noir con due incontri su Realismo e finzione nel romanzo noir italiano e sul Gusto del delitto. Da non perdere poi gli incontri con Pupi Avati, Rocco Papaleo e Toni Bulgaro per investigare il rapporto tra letteratura e mondo dello spettacolo.
giovedì 4 dicembre 2008

CONCLUSA LA SETTIMANA REGIONALE DELLE BIBLIOTECHE


I COMPLIMENTI DI CERSOSIMO
Il Quotidiano della Calabria
giovedì 4 dicembre 2008 - Idee e società

La Settimana Regionale delle Biblioteche calabresi, giunta alla quinta edizione, si è da poco conclusa e anche quest’anno è stata ricca di eventi e iniziative. È purtroppo raro poter dire che la Calabria si caratterizza per iniziative di diffusa cultura. Ma, per fortuna, qualche volta, accade. Il Vicepresidente della Regione Calabria Domenico Cersosimo, nonostante le ristrettezze economiche, ha voluto proseguire un’iniziativa che già negli anni precedenti aveva dato una buona prova di sé. Anche perché come ci ha dichiarato «pensare che in un territorio come la Calabria – agli ultimi posti in Europa negli indici di lettura – possa esistere e soprattutto consolidarsi un’iniziativa come la Settimana delle Biblioteche sembra quasi un paradosso. Eppure, nella Calabria delle mille emergenze sociali, la Regione ha dimostrato di crederci, ci ha investito e ha promosso un’iniziativa importante per la crescita culturale. Il consuntivo dell’edizione appena conclusa è largamente positivo: 80 enti proponenti tra Comuni e Associazioni, che hanno dato vita a 250 attività di qualità che hanno visto protagonisti assoluti i bambini e i ragazzi.
Ciò mi spinge a lavorare con più determinazione affinché le politiche pubbliche regionali siano più attente del passato ai bisogni formativi ed emotivi dei nostri bambini. Questa esperienza di Settimana delle Biblioteche monografica sui bambini e la lettura ci incoraggia a fare di più, ad affrontare con più organicità le problematiche dell’infanzia, a supportare famiglie, associazioni, biblioteche che si dedicano alla cura quotidiana del nostro capitale più prezioso. Dobbiamo incentivare di più e meglio biblioteche e lettura, perché i libri sono strumenti straordinari di formazione umana e civile per tutti, in particolare per i piccoli calabresi». Le sue parole da intellettuale prestato alla politica ci dimostrano anche e soprattutto quanto la negletta e bistrattata Calabria sappia farsi rappresentare. Ma un merito non indifferente va riconosciuto anche al Presidente della Regione, Agazio Loiero, un politico dal non usuale spessore culturale. Ci fa poi piacere notare come tali linee generali di politica culturale siano state ben gestite dagli altri due segmenti portanti della struttura organizzativa: il Dirigente regionale Giacinto Gaetano e il Direttore del Sistema Bibliotecario Territoriale Vibonese, Gilberto Floriani.
A conti fatti questa quinta edizione della Settimana delle Biblioteche per la vitalità e le innumerevoli iniziative, può ben definirsi un successo, e costituisce un’ottima base per l’edizione futura.

E' l'ora di approvare la legge sull'editoria calabrese

legge sull'editoria calabrese

La legge regionale sull'editoria libraria
 

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