A Giancarlo Perani

Dedico questo spazio di discussione aperto a Giancarlo Perani, dirigente della Regione Calabria che ha sempre guardato con particolare attenzione il lavoro e l'opera degli editori calabresi. Giancarlo Perani è scomparso prematuramente nell'ottobre 2008, dopo aver lottato contro un male incurabile. A lui si deve la realizzazione del convegno, a Palazzo Campanella di Reggio Calabria il 14 marzo 2002, per la presentazione sull'ordinamento di legge sull'editoria libraria calabrese. Nella foto con l'editore Demetrio Guzzardi, mentre interviene alla Fiera del libro di Torino.
venerdì 7 novembre 2008

LEGGE EDITORIA SECONDO LA CITTA' DEL SOLE

La riforma di Arcidiaco
METTI LA CALABRIA NEL TITOLO
Il Quotidiano della Calabria

Idee e società - venerdì 7 novembre 2008
Con l’editore reggino Franco Arcidiaco di “Città del sole edizioni” prosegue la terza inchiesta sulla riforma della legge sull'editoria calabrese (la vecchia “legge 17”), a cura dello staff di Bottega editoriale.
INCONTRIAMO a Reggio Calabria, nel suo appartamento/ufficio, Franco Arcidiaco, patron di Città del sole edizioni. Ci accoglie in una sala riunioni piena di pubblicazioni, prevalentemente di Feltrinelli, Editori Riuniti, Manifestilibri. «Che volete farci - ci dice – sono l'ultimo vero comunista rimasto sulla piazza…». Dalle scansie, falci e martelli nazionali a parte, emerge lo “stile” del dinamico editore reggino: un marchio fatto per lo più di saggistica storica e politica; soprattutto, ma non solo, legato alle problematiche calabresi. Numerosi sono anche i testi di letteratura, «la mia natura è chiaramente saggistica - ci spiega - ma come faccio a dir di “no” a quei letterati, locali e non, che mi avvicinano tutti i giorni?».
La natura seria e non improvvisata della casa editrice emerge non solo dalla varietà delle pubblicazioni ma anche dai dati economico produttivi: nei suoi 11 anni di attività ha pubblicato circa 250 testi. La media di quest'anno, e la programmazione prevista per il prossimo la posizionano, però, su una media maggiore: ben 60 libri annui; il suo dato di vendita, peraltro, la colloca su un 70% circa in Calabria e per il rimanente sul mercato nazionale.
La struttura aziendale è a cavallo fra il familiare e l'artigianale: Antonella Cuzzocrea rappresenta il primo pilastro e Oriana Schembari simboleggia il secondo.
Non abbiamo ancora preso posto nelle nostre rispettive poltroncine che l'editore ci riassume, con forza, la sintesi di tutto il suo ragionamento: «La politica culturale della Regione manca di programmazione. Spero che il vicepresidente Domenico Cersosimo riuscirà a imprimere qualche linea di coerenza. Qualcosa di serio e di non clientelare la Regione riesce a farla, ma ad intermittenza e sempre all'ultimo minuto. Ciò ci costringe, come nel caso delle fiere, all'impossibilità di effettuare una programmazione».
Ciò detto e ribadito, Arcidiaco dichiara che, a suo avviso, per sostenere adeguatamente la cultura calabrese, andrebbe rivalutata la proposta di legge presentata, nel 2002, dall'Associazione editori calabresi. Fra i punti fondamentali compresi in quella proposta, l'editore sottolinea la necessità di rispondere alla richiesta di chiari criteri, sempre a livello regionale, per la definizione della figura dell'editore.
I beneficiari degli acquisti regionali possono oggi essere, difatti, anche “editori improvvisati”: false sigle editoriali nate dunque solo per la produzione di qualche testo - talvolta addirittura di uno solo - di natura chiaramente clientelare o, nel migliore dei casi, assistenzialistica.
Il nostro interlocutore evidenzia, inoltre, che la legge 17 presenta una discrezionalità enorme.
La Regione, difatti, acquista direttamente dagli editori alcuni (pochi) testi che poi vanno in omaggio alle biblioteche. Si tratta di un criterio applicato assai spesso in modo clientelare. «Un esempio su tutti – sbotta l'editore - l'anno scorso non è stato acquistato nessuno dei titoli pubblicati dalla mia casa editrice. Alla Regione hanno detto che nessuno dei miei libri aveva, nel titolo, la parola “Calabria” e che loro acquistavano solo libri con tale requisito. La risibilità e la pretestuosità sono sin troppo evidenti – tanto perché con altri editori tale criterio non è stato usato, quanto perché di Calabria, titolo o non titolo, moltissimi dei miei libri sono pieni in tutto e per tutto…».
Ma, e qui Arcidiaco si riallaccia al primo punto - che ci ribadisce essere per lui il principale per importanza -, una riforma della legge 17 o una nuova legge elaborata ex novo deve contenere un aspetto fondamentale: impegni chiari e netti che possano servire come base agli editori per poter attuare un minimo di programmazione. L'editore torna quindi sull'argomento delle fiere: «A giorni scade la data d'iscrizione alla Fiera di Torino e noi non sappiamo ancora se iscriverci o no. L'anno scorso ci siamo iscritti autonomamente - con un certo impegno finanziario - e poi ci siamo accorti che la Regione ha organizzato uno stand collettivo che ha reso superflua la nostra spesa. Ma con quale coraggio decideremo ora di non iscriverci con il rischio che la Regione deciderà magari di non partecipare?
Nel caso della prossima Fiera “Più libri. Più liberi” di Roma, per esempio, abbiamo fatto bene ad iscriverci autonomamente in quanto, alla fine, la Regione non parteciperà. Ma, mi domando, sempre in tema di fiere, perché la Regione – anziché fare scelte spesso clientelari e comunque sempre episodiche - non ci fornisce un aiuto serio, oggettivo e concreto permettendoci così di portare la migliore cultura calabrese anche alle fiere internazionali di Francoforte e di Parigi? Sarebbe un ottimo sistema per far capire agli opinionisti europei che la Calabria non è solo 'ndrangheta!».
L'incontro con questo battagliero editore reggino si conclude con il rilancio di un'altra proposta: la pubblicazione da parte della Regione, di una rivista/catalogo a scopo promozionale, magari trimestrale, con tutte le novità editoriali calabresi, offerte all'acquirente con un 20% di sconto. Sconto che dovrebbe essere a carico, in egual misura, degli editori e dei librai disposti ad aderire all'iniziativa. «Si raggiungerebbero così – ci spiega - due obiettivi: una forte diffusione della produzione libraria calabrese, visto che la rivista/catalogo potrebbe essere distribuita gratuitamente nelle librerie e nelle biblioteche regionali, e un notevole risparmio da parte dei lettori».
la Bottega editoriale (intervista raccolta da Alessandro Crupi)

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