A Giancarlo Perani

Dedico questo spazio di discussione aperto a Giancarlo Perani, dirigente della Regione Calabria che ha sempre guardato con particolare attenzione il lavoro e l'opera degli editori calabresi. Giancarlo Perani è scomparso prematuramente nell'ottobre 2008, dopo aver lottato contro un male incurabile. A lui si deve la realizzazione del convegno, a Palazzo Campanella di Reggio Calabria il 14 marzo 2002, per la presentazione sull'ordinamento di legge sull'editoria libraria calabrese. Nella foto con l'editore Demetrio Guzzardi, mentre interviene alla Fiera del libro di Torino.
domenica 30 novembre 2008

A ROGGIANO GRAVINA UNA ASSOCIAZIONE PER LEGGERE INSIEME

FIDES ET RATIO (FEDE E RAGIONE)
PER PROMUOVERE LA CULTURA POPOLARE
Un laboratorio di lettura per leggere sei libri all'anno in «compagnia»

È stata presentata sabato 29 novembre nella Biblioteca comunale di Roggiano Gravina l'Associazione culturale Fides et ratio, voluta da don Emilio Servidio, vicario generale della Diocesi di San Marco Argentano - Scalea, nonché parroco della Chiesa Regina Paradisi. Era da più tempo che mons. Servidio covava questo desiderio di dotare la sua parrocchia di un luogo di servizio, aperto al dialogo con tutti. Da qualche anno la Conferenza Episcopale Italiana con il Progetto culturale e la proposta della Sala della comunità chiede alle parrocchie di avere uno sguardo per la cultura, in particolar modo per quella del territorio dove la comunità cristiana opera. Ecco allora l'Associazione Fides et ratio che a dire del suo ideatore vuole essere un centro di cultura popolare con l'obiettivo di «far conoscere, promuovere e diffondere, nel nostro territorio, la cultura cristiana, specialmente la Dottrina sociale della Chiesa, in dialogo con le altre posizioni culturali, nel circondario della Valle dell'Esaro, e della Diocesi, nel contesto del Progetto culturale, orientato in senso cristiano, della Chiesa italiana».
Tante le iniziative messe in cantiere, «che - ha detto don Emilio - nasceranno poco alla volta», la più significativa è il laboratorio di lettura; che prevede la lettura di sei libri all'anno, cioè un testo ogni due mesi, «per far sì che la lettura non diventi un impegno pressante, ma sia invece un vero piacere».
Il laboratorio prevede due incontri per ciascun libro proposto: nel primo si presenterà il volume, in modo che ogni partecipante abbia le linee guida necessarie per rendere più agevole la lettura; nel secondo, con l'auspicabile presenza dell'autore o di un esperto dell'argomento, sarà di commento e di discussione. La scelta dei libri verrà concordata fra i soci e i testi toccheranno vari argomenti: dalla scienza alla religione, dalla politica all'attualità, dalla narrativa alla poesia.
All'incontro di presentazione, moderato dal giornalista Umberto Tarsitano, hanno partecipato: l'assessore comunale alla cultura Luigi Lanza, il sacerdote Ignazio Iacone, il presidente della Commissione diocesana "Giustizia e pace" Antonio Coscarelli e l'editore Demetrio Guzzardi; dopo un vivace dibattito le conclusioni sono state tratte dal vescovo mons. Domenico Crusco.

L'INTERVENTO DI DEMETRIO GUZZARDI
Ringrazio di vero cuore don Emilio Servidio, che mi ha parlato di questo suo progetto già tanto tempo fa e che ho sposato in pieno. Sono oggi presente per dire che condivido in toto questa esperienza ed anzi, credo che questa iniziativa pilota possa, dopo la sua fase di rodaggio, essere esportata in altre parrocchie. Mi ha colpito favorevolmente la dicitura nello Statuto che «l'Associazione ha carattere popolare»; proprio nei giorni scorsi a Vibo, un mio autore, padre Maffeo Pretto, parlando della pietà popolare ha utilizzato una frase di Sant'Alfondo de' Liguori: «il popolo ha diritto alla santità» ecco abbiamo bisogno, qui in Calabria di iniziative culturali che coinvolgano tutti e questo esperimento non poteva non partrire da Roggiano che negli anni '50 ha visto la grande affermazione del Centro Unla diretto da Giuseppe Zanfini.
Dobbiamo leggere libri belli, perché «solo la bellezza ci salverà» e naturalmente non possiamo chiuderci nel nostro guscio, senza accorgerci di tutto quello che ci circonda; ad esempio uno dei primi testi potrebbe essere un libro per avvicinare i giovani alla lettura, un volume su don Lorenzo Milani, il priore di Barbiana, che in un piccolo borgo sull'Appenino toscano, ha aiutato a cambiare molti modi di pensare. Dovremmo chiedere ai ragazzi di andare a leggere i libri proposti da Fides et ratio, nelle case di persone sole ed anziane; solo così la lettura diventerà una «vera compagnia».
mercoledì 26 novembre 2008

A SAN GIOVANNI IN FIORE


Inaugurata la Settimana delle Biblioteche Calabresi
QUANDO C’ERANO LE FAVOLE
di ANTONIO MANCINA
Il Quotidiano della Calabria, martedì 25 novembre 2008

Presentata ieri nel teatro Italia di San Giovanni in Fiore la Quinta Settimana Regionale delle Biblioteche Leggere dai 5 anni in su... in Calabria presenti gli organizzatori della manifestazione, fra cui il vice presidente della Giunta regionale, Domenico Cersosimo, lo
scrittore ed ideatore della libreria dei ragazzi di Milano, Roberto Denti e il primo cittadino di San Giovanni in Fiore, Antonio Nicoletti. Ma soprattutto, la direttrice del Sistema bibliotecario Silano, Alessandra D'Orso, anima di tutte le iniziative fin qui proposte nel centro silano. Aria d'altri tempi, ieri presso il cinema-teatro Italia, quando i bambini si apprestavano a sfogliare i libri delle fiabe per immaginare un mondo, che, ahimé, non c'è più. Il percorso è iniziato proprio dal più grosso centro della Sila, per proseguire poi presso l'Istituto Statale d'Arte con lo stage di Cecco Mariniello, il giorno seguente gli alunni delle 3 e delle 4 classi della Scuola Elementare del 1° Circolo Didattico saranno impegnati in laboratori didattici con l'associazione Lupus in fabula, poi ancora quelli del 2° Circolo, per continuare con Meriann Belcastro ad imparare a mangiare con gli alunni di Castesilano, Caccuri, Cerenzia e Savelli. La manifestazione si concluderà il 30 novembre con il torneo di lettura e con le favole in mediateca. Insomma parlare di libri edi lettura in una Regione, come quella calabrese, dove si segnala un indice di lettura molto basso, ieri è stato fare un bel passo in avanti per gli scenari futuri. Platea molto attenta, che quasi pendeva dalle labbra di Denti, il vecchio profeta milanese della lettura e dell'immaginazione. Colui che nel 1972 fondò la prima biblioteca pubblica per ragazzi, quando ancora non si potevano comprare libri nuovi, se non dopo due anni dalla loro pubblicazione. Ed il profeta della lettura ha raccontato per filo e per segno che cosa serve oggi leggere e perché sviluppare quella fantasia, che oggi ha carpito la televisione. «L'uomo è ciò che legge» potrebbe essere sintetizzato il suo pensiero e lo sarà ancora di più in futuro. Poi gli interventi fra cui quello del responsabile la Biblioteca locale, dott. Pietro Marra.
Chiusura affidata al vicepresidente della regione Calabria. Cersosimo senza mezze misure ha detto che allorchè si vedrà una luce accesa in ogni casa perché qualcuno sarà intento a leggere, lì ci sarà una speranza in più per la nostra gente. «La Regione - ha detto il vicepresidente - farà in modo che centri, come San Giovanni in Fiore, anche se lontani logisticamente, potrà essere in prossimo futuro un centro per la cultura della Calabria e mai, come oggi soffia il vento della cultura, avendo in campo più di 250 iniziative, legate alla cultura. Importante - ha concluso - non iniziarle, ma consolidarle».

«CHI LEGGE È, CHI NON LEGGE NON È»


Acri. La letteratura a misura di ragazzi
di PIERO CIRINO
Il Quotidiano della Calabria, martedì 25 novembre 2008

Ha preso il via ieri la quinta edizione di Chi legge è, chi non legge non è, contestualmente alla Quinta Settimana delle Biblioteche, expo di lettura dedicata ai bambini dai cinque anni in su. La prima è promossa dalla Fondazione “Vincenzo Padula”, la seconda dalla Regione Calabria, dall’Amministrazione Comunale e dai tre circoli didattici del territorio. Entrambe le iniziative, che si concluderanno sabato prossimo, sono in corso di svolgimento nel palazzo Sanseverino-Falcone. Il programma prevede per oggi, alle ore 9.30, Riciclaudio, con l’autrice e illustratrice Agnese Baruzzi, per gli alunni delle quinte elementari; alle 16.00, Il ruolo della letteratura per ragazzi, con Roberto Denti, direttore della libreria per ragazzi di Milano.
Domani, alle 9.30, La straordinaria storia della scrittura, laboratorio di scrittura per gli alunni di prima e seconda elementare del primo e terzo circolo, di Maria Cristina Bonparola, Giuseppa Marchese e Antonietta Bonparola. Giovedì 27 novembre, alle 9.30, si replica con gli alunni di prima e seconda elementare del secondo circolo. Venerdì 28 novembre, alle 9.30, Piccole storie di ombre, laboratorio di animazione alla lettura, con accompagnamento musicale per gli alunni della quarta elementare, con l’illustratore Jack Tessaro. Sabato 29 novembre, alle 9.30, proiezione del film High school musical 3, per gli alunni della quinta elementare.
martedì 25 novembre 2008

LEGGERE: GUSTO CHE SI IMPARA IN TENERA ETA'



Alla Civica iniziata la settimana dedicata alle biblioteche
I ragazzi alla scoperta dei libri e dei tesori nascosti
di Giulia Fresca
Il Quotidiano della Calabria, martedì 25 novembre 2008

La porta della Biblioteca Civica di Cosenza, uno dei tanti templi della cultura che incutono rispetto ed a volte timore, si è aperta ieri ai giovanissimi in occasione dell'inaugurazione della Quinta Settimana Regionale delle Biblioteche dedicata ai ragazzi ed ai bambini a partire dai cinque anni. Un vero evento, a cui ha fatto da cornice la mostra pluridisciplinare sul mondo dei ragazzi divisa in oltre 15 vetrine e comprendente varie sezioni: libri dell'Ottocento, folklore, tradizioni popolari meridionali ed una sezione giornalistica del Corriere dei Piccoli senza tralasciare i classici, le favole ed i racconti. Una sala è stata dedicata ai tesori forse un po' nascosti della Biblioteca e dunque ancora più intriganti da scoprire. Tavole di rara bellezza e pregevolezza che riportano le incisioni originali tra il '700 e l'800 pervenute in oltre 100 esemplari singoli nel 1938 come dono da parte della Calcografia Nazionale di Roma, ma anche una mostra virtuale delle incisioni dei miti e delle allegorie «che non abbiamo potuto incorniciare per mancanza di fondi» ha detto il bibliotecario Chiodo all'assessore alla cultura, Salvatore Dionesalvi, intervenuto per l'occasione.
Due prime classi (nella foto in alto) della Scuola Media “B. Zumbini”, hanno riempito con le voci , i silenzi, le risate ed i commenti le sale della biblioteca, ed anche i libri sembravano gioire di tanta novità. La storia di Jugale raccontata da Totonno Chiappetta (nella foto in basso) ha suscitato sì le risa ma anche la consapevolezza del linguaggio di tradizione e della fantasia che riesce a sviluppare il racconto di un testo.
D'improvviso diventato professore Chiappetta ha lanciato un invito: «Perché non scrivete qualcosa su questa giornata? - ha detto rivolto ai ragazzi -prendete spunto da questa esperienza, fate viaggiare la mente tra i segreti da scoprire dei 155 mila volumi conservati in questa biblioteca nata nel 1871 e scrivete le vostre emozioni. Io le leggerò». Subito l'assessore Dionesalvi ha aggiunto: «Una proposta nata spontaneamente che viene subito accolta dall'Amministrazione Comunale la quale regalerà tre volumi ai primi classificati. Entro un mese ci ridiamo appuntamento in biblioteca per premiare le vostre sensazioni». I ragazzi hanno gioito all'iniziativa e qualcuno si è lasciato sfuggire: «Stasera convincerò i miei genitori a spegnere la tv per ascoltarmi nella lettura di Jugale». Senza dubbio un buon inizio per scoprire attraverso i libri, il tesoro della saggezza.

RESO NOTO IL BANDO DELLA QUARTA EDIZIONE


Premio Letterario Internazionale
«Gaetano Cingari» 2008-09

La casa editrice Leonida di Domenico Polito, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Presidenza del Consiglio Regionale della Calabria, della Presidenza della Giunta Provinciale di Reggio Calabria, dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Reggio Calabria, organizza la IV edizione del Premio Letterario Internazionale Gaetano Cingari (il noto meridionalista nella foto tratta dall'Archivio della Camera dei Depitati).
1. Al premio possono partecipare tutti gli scrittori italiani e stranieri con opere in lingua italiana.
2. Il giudizio della giuria è insindacabile e inappellabile.
3. I vincitori saranno preavvisati tramite lettera e tutti i partecipanti al concorso potranno prendere visione della graduatoria definitiva e del giorno e l’ora della cerimonia di premiazione consultando il sito http://www.editrice-leonida.com/ .
4. Le spese di soggiorno per i vincitori assoluti di ogni sezione sono a carico dell’organizzazione.
5. I testi delle opere partecipanti al premio non verranno restituiti.
6. La partecipazione al Premio comporta la piena accettazione di tutte le clausole del presente regolamento.

MODALITÀ D’ISCRIZIONE
Gli autori dovranno far pervenire in plico postale entro il 30 giugno 2009 (fa fede il timbro postale) 4 copie dell’opera con allegata la ricevuta postale dell’avvenuto versamento unitamente al modulo d’iscrizione (allegato A) debitamente compilato.
I moduli di iscrizione si possono stampare dal sito www.editrice-leonida.com
Una copia dovrà recare firma autografa leggibile. Il tutto dovrà essere spedito all’indirizzo:
Casa editrice Leonida Via San Nicola Strozzi, 47 - 89135 Gallico Superiore (RC).

SEZIONI DEL CONCORSO
A - Narrativa inedita
Si partecipa inviando un romanzo inedito (tema libero) in 4 copie, di cui una soltanto firmata.
L’autore dovrà compilare ed inviare il modulo di partecipazione (Allegato A) unitamente alle copie del romanzo. La quota di partecipazione è di euro 20 e deve essere versata sul c/c postale 69722056 intestato alla Casa editrice Leonida Via San Nicola Strozzi, 47 - 89135 Gallico Superiore (RC) indicando nella causale la sezione del concorso a cui si partecipa.
B - Poesia inedita
Si partecipa inviando un massimo di tre poesie inedite (tema libero) in 4 copie, di cui una
soltanto firmata. L’autore dovrà compilare ed inviare il modulo di partecipazione (Allegato A) unitamente alle copie delle poesie. La quota di partecipazione è di euro 15 e deve essere versata sul c/c postale 69722056 intestato alla Casa editrice Leonida Via San Nicola Strozzi, 47 - 89135 Gallico Superiore (RC) indicando nella causale la sezione del concorso a cui si partecipa.
C - Silloge inedita
Si partecipa inviando una silloge inedita (che dovrà avere un titolo e potrà contenere dalle 30 alle 60 poesie) in 4 copie di cui una soltanto firmata. L’autore dovrà compilare ed inviare il modulo di partecipazione (allegato A) unitamente alle copie della silloge. La quota di partecipazione è di euro 20 e deve essere versata sul c/c postale 69722056 intestato alla Casa editrice Leonida Via San Nicola Strozzi, 47 – 89135 Gallico Superiore (RC) indicando nella casuale la sezione del concorso a cui si partecipa.
D - Saggistica inedita
Si partecipa inviando un saggio inedito (tema libero) in 4 copie, di cui una soltanto debitamente firmata. L’autore dovrà compilare ed inviare il modulo di partecipazione (Allegato A) unitamente alle copie del saggio. La quota di partecipazione è di euro 15 e deve essere versata sul c/c postale 69722056 intestato alla Casa editrice Leonida Via San Nicola Strozzi, 47 - 89135 Gallico Superiore (RC) indicando nella causale la sezione del concorso a cui si partecipa.

PREMI
Per la sezione A - Narrativa inedita
Primo classificato: edizione con regolare contratto di pubblicazione del romanzo (valore pubblicazione euro 2.500) + targa; Secondo classificato: targa + pergamena; Terzo classificato: targa + pergamena.
Per la sezione B - Poesia inedita
Primo classificato: € 250 + targa; Secondo classificato: targa + pergamena; Terzo classificato: targa + pergamena.
Per la sezione C - Silloge inedita
Primo classificato: edizione con regolare contratto di pubblicazione della Silloge (valore pubblicazione euro 1.500) + targa; Secondo classificato: targa, recensione, pergamena; Terzo classificato: targa, recensione, pergamena.
Per la sezione D - Saggistica inedita
Primo classificato: targa, recensione, pergamena *; Secondo classificato: targa, recensione, pergamena; Terzo classificato: targa, recensione, pergamena.
Altri premi: menzioni d’onore, segnalazioni, riconoscimenti vari.
* N.B.: La segreteria del Premio si riserva la facoltà di proporre regolare contratto di
pubblicazione per i primi classificati della sezione D.

INFORMAZIONI
Contattare la dott.ssa Teresa Neri presso la casa editrice Leonida - via San Nicola Strozzi, 47 - 89135 Gallico Superiore (RC) - e-mail: leonidaedizioni@libero.it
www.editrice-leonida.com - www.universoletterario.com
domenica 23 novembre 2008

L'AMORE PER I LIBRI COMINCIA DA PICCOLI



QUINTA SETTIMANA REGIONALE DELLE BIBLIOTECHE
Si parte lunedì 24 novembre da San Giovanni in Fiore
(Comunicato stampa de La Bottega Editoriale)

Il Vicepresidente della Regione Domenico Cersosimo inaugurerà lunedì 24 novembre a San Giovanni in Fiore, la Quinta Settimana delle Biblioteche, il cui tema portante quest’anno, per volontà della Regione, è interamente volto a suscitare l’interesse dei bambini dai 5 anni in su. La letteratura per l’infanzia sarà la protagonista assoluta dei programmi elaborati dalle Biblioteche e Mediateche del territorio regionale. All’inaugurazione, alle ore 16.00 al Cinema teatro Italia, sarà presente, oltre a Cersosimo, il Sindaco di San Giovanni in Fiore, nonché presidente del Sistema Bibliotecario Silano, Antonio Nicoletti e Roberto Denti, esperto di letteratura per ragazzi e fondatore a Milano nel 1972 della prima libreria per i più giovani, che disquisiranno insieme all’Assessore dunque sulle strategie più idonee affinché i libri diventino i migliori amici dei bambini. Gli ospiti saranno accolti da quattro personaggi delle fiabe (a cura degli alunni dell’Istituto Statale d’Arte “Gaspare Oliverio”) a simboleggiare l’importanza delle storie e l’intento di far sì che attraverso le fiabe i più piccoli vengano attratti al mondo della lettura. La manifestazione inoltre sarà allietata da una ouverture con flauti eseguita dagli studenti della Scuola Media “Gioacchino da Fiore”.
A cura del Sistema Bibliotecario Silano la giornata del 24 vedrà inoltre l’inaugurazione della Mostra Crescere leggendo dal 2002 ad oggi, allestita presso il Palazzo della Cultura, un percorso di lettura che vedrà coinvolti bibliotecari, genitori, insegnanti, bambini in età prescolare e giovani alunni. La Biblioteca Comunale di San Giovanni in Fiore ha programmato, per la giornata d’inizio della kermesse libraria, l’apertura della Biblioteca e incontri con le scolaresche durante i quali verranno recitate delle fiabe, a cura degli educatori del “Progetto Alba due”, avendo come obiettivo primario incentivare l’approccio alla lettura attraverso la narrazione interattiva delle fiabe. Per il progetto “Tre parole per una fiaba”, gli alunni del I e II circolo, sono stati chiamati a sviluppare, partendo da solo tre parole, una fiaba. I lavori saranno poi pubblicati in un volume, che verrà distribuito nelle locali Biblioteche.

Tutto il territorio regionale è coinvolto in questa quinta manifestazione libraria, in cui si festeggerà l’universo libro. Per la Provincia di Catanzaro, oltre al comune capoluogo che partecipa con iniziative organizzate dalla Biblioteca Comunale e dal Liceo Galluppi, i comuni sedi di iniziative sono: Borgia, Carlopoli, Lamezia Terme, Maida, Stalettì, Soveria Mannelli. Per la Provincia di Cosenza, oltre alla Biblioteca Civica del capoluogo, i comuni coinvolti sono: Acri, Bisignano, Cassano, Castrovillari, Cerzeto, Corigliano Calabro, Mormanno, Paola, Rogliano, Roseto Capo Spulico, Rossano, Spezzano Albanese e Terranova da Sibari. Manifestazioni sono organizzate anche dal Sistema Bibliotecario Territoriale Silano, con sede a San Giovanni in Fiore, (che coinvolgono i comuni di Caccuri, Castelsilano, Cerenzia, Savelli, oltre che la stessa San Giovanni) e dal Sistema Bibliotecario Territoriale Valle dell’Esaro con iniziative che coinvolgeranno i 16 comuni compresi nella relativa area di competenza. Per la Provincia di Crotone, oltre agli eventi promossi dalla Biblioteca del capoluogo, sono previste attività anche nei centri di Petilia Policastro e Santa Severina. Per la provincia di Vibo Valentia, oltre al Sistema Bibliotecario Vibonese, partecipano i comuni di Angitola, Cessaniti, Dasà, Fabrizia, Filogaso, Filadelfia, Francavilla, Ionadi, Lamezia Terme, Limbadi, Maierato, Monterosso Calabro, Nicotera, Pizzoni, Parghelia, Polia, Rombiolo, Stefanaconi, San Costantino, San Nicola da Crissa, Sant’Onofrio, Serra San Bruno, Soriano Calabro, Vazzano, Zambrone, Zungri e l’Istituto della Biblioteca Calabrese Rogerius. Per la Provincia di Reggio Calabria, oltre alla Biblioteca Comunale e Arcivescovile del capoluogo, i comuni che hanno aderito all’invito della regione sono: Cinquefrondi, Gioia Tauro, Palmi, Rosarno, Rizziconi, Siderno e Taurianova.

Ad Acri si inizierà questa settimana con una manifestazione sui libri per l’infanzia curata dalla casa editrice Coccole e Caccole. A Bisignano, sono previste visite guidate in biblioteca degli alunni dei Plessi Didattici, che riceveranno un libro in dono. Catanzaro aprirà la prima giornata per gli allievi delle superiori con la visione di ’900: l’Esordio: una lezione in DVD di Emilio Gentile all’auditorium della musica. Si proseguirà poi con il dibattito su Microcosmi della malattia; Macrocosmi dell’etica: salute e malattia spiegate ai ragazzi. A Castrovillari, visite guidate in biblioteca e percorso didattico finalizzato alla divulgazione e conoscenza delle fonti documentarie antiche e, sul versante moderno, la proiezione del film La tela di Carlotta di Gary Winick e la proiezione di Azur e Asmar di Michel Ocelot. A Cosenza ci sarà la presentazione di una mostra tematica sui bambini e i ragazzi, lo spettacolo di animazione dell’artista Totonno Chiappetta e la proiezione del film d’animazione Il castello errante di Howl di Hayao Miyazaki. A Crotone avrà luogo la lettura espressiva e animata di fiabe per i più piccoli e proiezione di fiabe su lavagna interattiva che interesserà la Scuola primaria del 5° Circolo. A Curinga si terrà una mostra di libri per la Giornata della Memoria, le iniziative dai titoli Un animale per volta e Club dei piccoli lettori. A Lamezia Terme è prevista la proiezione del film Io non ho paura di Gabriele Salvatores, e l’attuazione del progetto Leggo con Te Libri fatti da bambini. A Palmi ci sarà una mostra di immagini su carta e verranno regalati 200 libri ai bambini. A Paola ci sarà un laboratorio di animazione alla lettura con educazione ambientale, con la nota autrice ed illustratrice per ragazzi Agnese Baruzzi. A Reggio Calabria è stata allestita la Mostra della Pimpa, un viaggio tra le illustrazioni di Altan, un laboratorio di lettura creativa, è previsto un percorso informativo: dalla nascita della carta alla realizzazione del libro. A Rizziconi sarà proiettato un film e sarà presentata la Carta dei Servizi della Biblioteca. A Santa Severina è prevista la narrazione di una fiaba e momenti di interazione, nonché un laboratorio di lettura per bambini da 5 a 9 anni. A Soriano Calabro avrà luogo la drammatizzazione di una favola calabrese con mini laboratorio. A Soveria Mannelli una mostra del libro illustrato per bambini. Ci saranno poi laboratori di lettura animata. A Vibo Valentia la quinta settimana, già comunque anticipata fin dal giorno 21 con varie attività (fra cui l’apertura della Biblioteca sino alle 24.00), vedrà lo svolgersi di eventi strutturati in tre fasce orarie: il mattino i ragazzi del Convitto Filangieri parteciperanno a un articolato laboratorio di lettura, nel pomeriggio ci sarà la proiezione di brani del film di Roberto Faenza Jona che visse nella balena e, la sera, per iniziativa degli operatori della Mediateca, vi sarà la proiezione di un film cult a sorpresa.

LE FAVOLE "CALABRESI"


L'ASSESSORE CERSOSIMO
E LA BIBLIOTECA PER I NEONATI
Settimanalmente «Il Quotidiano della Calabria» pubblica la rubrica "Il borsino: chi sale, chi scende", sabato 12 novembre a pagina 12 c'è il "tonfo" per l'assessore Cersosimo con la sua originale proposta per i bebè...

Illuminazione del vice di Loiero, l'economista Domenico Cersosimo (nella foto): «Dopo i corsi per i neoiscritti stiamo pensando a quelli per i neonati. Uno studio attesta che i bambini che si addormentavano ascoltando le favole presentano parametri cognitivi più allargati. Stiamo inseguendo i pediatri per predisporre una biblioteca per neonati». Oh Mimmo, se volete raccontare favole ai neonati non serve spendere soldi per la biblioteca. Leggetegli i verbali della giunta regionale. Basta e avanza.

LA QUINTA SETTIMANA DELLE BIBLIOTECHE CALABRESI



DAL 24 al 30 NOVEMBRE 2008 PROTAGONISTI I PIU' PICCOLI
Ancora tenuti fuori dalla fase organizzativa gli editori calabresi

«... e siamo a 5. Sappiamo quanto è difficile in Calabria far giungere le iniziative alla terza edizione; arrivare alle dita completa di una mano è già un successo. Da 5 anni si celebra la Settimana Regionale delle Biblioteche, una iniziativa molto interessante per fare il punto sul mondo della lettura della nostra Regione. Ma da 5 anni gli editori, che della filiera del libro sono partner importanti, non sono invitati nella fase di progettazione, siamo soltanto quelli che possono presentare i loro libri». Inizia così lo sfogo di Demetrio Guzzardi per questa ennesima occasione in cui gli editori calabresi non vengono assolutamente coinvolti nella fase organizzativa dell'evento. Continua Guzzardi: «Lo scorso anno con la Biblioteca Civica di Cosenza avevamo portato avanti il progetto "In bella compagnia", dove bella voleva dire l'intera filiera del libro: bibliotecari, editori, librai, lettori, autori (e agenzie letterarie) ed il successo non era mancato; presentazioni di libri, incontri degli studenti con le scuole, la mostra dedicata a due editori cosentini scomparsi negli anni 90 (Santino Fasano e Michelangelo Napolitano), quest'anno niente... Eppure da qualche mese stiamo riparlando sui media di una legge regionale che riguarda l'intero comparto editoriale calabrese, ed alla prima occasioni siamo tenuti fuori».
Il tema di quest'anno Leggere dai 5 anni in su... in Calabria, non riguarda solo le case editrici che regolarmente pubblicano libri per bambini, ma tutti quelli che hanno a cuore l'universo libro perché l'approccio alla lettura è determinante per il lettore di domani. «È bene ribadirlo, continua Guzzardi, vogliamo essere interlocutori con l'ente Regione per tutto ciò che ci riguarda».
venerdì 21 novembre 2008

LA LEGGE REGIONALE SULL'EDITORIA DEL LAZIO TRA I DIBATTITI ALLA SETTIMA FIERA DELLA PICCOLA E MEDIA EDITORIA DI ROMA


A ROMA DIBATTITO SU COME LE REGIONI
"GUARDANO" IL MONDO EDITORIALE
È in corso di distribuzione il programma, provvisorio, della settima edizione della Fiera della piccola e media editoria, che si terrà al Palazzo dei congressi dell'Eur a Roma dal 5 all'8 dicembre prossimo. Come al solito molto nutrito il programma di incontri e di presentazioni di libri.

Tante le occasioni per approfondire i temi legati al mondo dell'editoria, in particolare l'incontro di venerdì 5 dicembre, ore 16.30 - Sala Smeraldo - a cura dell'Associazione Italiana Editori dal titolo: «L'intervento delle regioni a sostegno dell'editoria e della lettura: la nuova legge del Lazio a confronto con le altre normative» (se vuoi prendi visione del testo)
http://www.culturalazio.it/binary/cultura_web/leggi_di_riferimento/BU10402008.1225792177.pdf

Altre però le occasioni di confronto:
VENERDI 5 DICEMBRE
ore 14.oo (Sala Smeraldo): Per un rilancio della lettura in Italia: analisi delle prime tre edizioni di "Ottobre piovono libri".
ore 15.15 (Sala Smeraldo): Il libro e gli altri media.

SABATO 6 DICEMBRE
ore 10.30 (Sala Smeraldo): La presenza della piccola editoria nellecatene e nelle librerie indipendenti.
ore 14.00 (Sala Smeraldo): Le librerie online cime opportunità per la piccola editoria.
ore 15.30 (Sala Smeraldo): Il ruolo dell'ingrosso nello sviluppo della piccola editoria.
ore 16.45 (Sala Smeraldo): Le rese librarie: un male necessario?
DOMENICA 7 DICEMBRE
ore 10.30 (Sala Smeraldo): La stampa digitale tra piccole tirature e personalizzazione del prodotto.
ore 14.00 (Sala Smeraldo): Formazione professionale, lettura e nuove tecnologie.
ore 15.15 (Sala Smeraldo): La rete al femminile: donne e nuove tecnologie.
LUNEDI' 8 DICEMBRE
ore 17.00 (Sala Rubino): Editoria al femminile: un modo diverso di fare libri?
La presenza calabrese alla Fiera romana vedrà la partecipazioe di: Bottega editoriale, Falzea, Carello, Città del sole, Laruffa e Rubbettino, l'editore di Soveria Mannelli domenica 7 dicembre alle ore 15,00 nella Sala Rubino presenta il libro del noto giornalista-scrittore Roberto Gervaso, La regina, l'alchimista e il cardinale.
mercoledì 19 novembre 2008

AI CORSISTI DI «LA BOTTEGA EDITORIALE» PRESENTATA A GRANDI LINEE LA BOZZA DELLA LEGGE REGIONALE



NUOVI SCENARI OCCUPAZIONALI
PER I GIOVANI CHE "AMANO" IL LIBRO

Lunedì 17 novembre, dalle 17 alle 19, i corsisti de La Bottega editoriale, hanno fatto visita alla casa editrice Progetto 2000, in via Padolisi, nel centro storico di Cosenza, nell'ambito del corso per redattori di case editrici. Durante l'incontro l'editore Demetrio Guzzardi, ha presentato a grandi linee le novità contenute della bozza della nuova legge sull'editoria libraria calabrese. Guzzardi tra l'altro ha detto: «Sono certo che con l'approvazione della legge si apriranno nuovi scenari anche occupazionali per giovani che vogliono impegnarsi nel campo del'editoria libraria. Avremo bisogno di persone motivate per portare avanti i progetti di lettura da proporre alle scuole, ai centri anziani, agli immigrati. Le nuovo tecnologie dovranno trovarci preparati per affrontare le sfide dei prossimi anni».
domenica 16 novembre 2008

IL GUSTO DI LEGGERE INSIEME


Nuovi modi per suscitare interesse verso i libri
UN'ORIGINALE IDEA DI GIANNI OLIVA
ASSESSORE REGIONALE DEL PIEMONTE

Il Circolo dei lettori, nato nell’ottobre 2006, è un’iniziativa dell’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte ed è il primo circolo italiano esclusivamente dedicato ai lettori e alla lettura a voce alta. Situato nello storico Circolo degli Artisti, all’interno di Palazzo Graneri della Roccia, è innanzitutto un luogo dove leggere, da soli o insieme, e ascoltare leggere, condividere interessi e passioni. Uno spazio di aggregazione, dove progettare e promuovere iniziative destinate ad incidere sul tessuto sociale torinese, attraverso specifici percorsi rivolti a comunità o quartieri socialmente svantaggiati. Infine, il Circolo dei lettori vuole essere una casa, un rifugio in cui raccogliersi per ascoltare una bella pagina o raccontare una buona storia, un punto di riferimento per scrittori e lettori di passaggio in città.
«Scoprire (o riscoprire) il gusto di leggere insieme: è questa la scommessa che sta alla base del progetto del Circolo dei lettori e rappresenta la prima tappa di quell’impegno di promuovere Torino e il Piemonte come luoghi della letteratura che l’amministrazione regionale ha indicato fin dall’inizio come una delle sue priorità culturali. Ma il Circolo, che recupera uno spazio culturale caro ai torinesi, testimonia anche la volontà di far condividere ai lettori, agli autori e agli artisti rassegne ed avvenimenti di tipo nuovo, pensati e realizzati sia come momento di incontro tra eccellenze culturali, sia come appuntamenti indicati per un vasto pubblico. Forse nessun’altra attività come la lettura ha unito nei secoli gente comune e studiosi, grandi autori e pubblico, legandoli con trame e parole, talvolta per l’arco di un’intera vita.
Per questo la lettura, in una regione come la nostra, merita una casa tutta per sé: un luogo aperto al pubblico ma al tempo stesso pensato per restituire alle parole il giusto valore. Il viaggio dentro a un testo è un esercizio per la mente, un’attività individuale o collettiva, che ha certamente tra i suoi obiettivi la promozione del suo oggetto, il libro, ma soprattutto mira a instaurare un rapporto tra chi scrive e chi legge, una relazione diretta o indiretta, aperta a ogni inversione di ruolo. Al Circolo dei lettori si potrà leggere da soli e in compagnia, incontrare autori, proporre nuovi nomi e nuove attività. E, cosa non meno importante, ci si potrà ritagliare un tempo – anche breve – non finalizzato al raggiungimento di obiettivi immediati ma a coltivare se stessi e le proprie inclinazioni».
Gianni Oliva (nella foto), Assessore alla Cultura e alle Politiche Giovanili Regione Piemonte

EDITORI: «ECCO COSA DICE PALAZZI»


Mi scrive Franco Giglietti, autore stampatore ed editore cosentino della Mit (Agenzia Servizi Editoriali Mit).

ATTENTI AI FINTI EDITORI
DARE I CONTRIBUTI AGLI AUTORI

PER LE SPESE DI STAMPA...

Caro Demetrio, nel tuo blog ricorre spesso la parola editore. Vogliamo dare a questo termine una definizione non equivoca? La definizione che dà il Palazzi è: «editore - agg. sm. chi o che pubblica a sue spese le opere altrui per farne commercio; raramente chi cura la stampa di uno scritto inedito».
Dopo aver pubblicato il libro, ben vengano, ad integrazione, contributi alla diffusione dell'opera (e non aiuto diretto agli editori), purché sia anche allegato il contratto di edizione, sottoscritto dall'autore ed, eventualmente, la ricevuta della ritenuta d'acconto versata al momento della liquidazione dei diritti d'autore. Queste considerazioni te le faccio a ragion veduta: nella mia attività di stampatore mi si presentano editori che aspettano un acconto dell'autore per pagare la stampa... Alcuni editori, fanno il discorsetto all'autore che qualora l'opera non avesse successo commerciale, metteranno in pagamento le cambiali che l'autore ha lasciato in garanzia; altri editori pubblicano l'opera dopo che l'autore avrà fatto in modo di ricevere per prenotazioni, ecc. (ovviamente, l'importo delle prenotazioni copre totalmente le spese di stampa).
Non mi risulta che siano molti gli editori che versano ritenute d'acconto dalla cui quantità si potrebbe risalire al successo editoriale.
Fare così l’editore sarebbe una cosa seria e si eviterebbe la figura del «mediatore, tra l'autore e lo stampatore». Oppure si potrebbe dare – per favorire la stampa di edizioni – direttamente un contributo agli autori che, invogliati alla stampa, certamente non terrebbero nel cassetto le loro opere.
Perché non proponi, che i contributi siano legati a determinate regole che dovrebbero apparire sul contratto di edizione, sulla quantità di diritti d'autore corrisposti (perché finanziare con soldi pubblici un'opera di cui si sono vendute solo 10 copie? - evidentemente scadente).
Fra poco cesserò l'attività attualmente preminente di stampatore e riprenderò ad editare con il solito sistema che ho sempre usato. Dal contratto di edizione, con l'elencazione degli obblighi dell'autore e dell'editore, in rispetto formale e sostanziale sia delle leggi attualmente in vigore, che a tutti gli altri obblighi propri: dalla cura dell'edizione, alla propaganda, diffusione, ed agli altri orpelli (compreso il ridicolo codice Isbn). Alla fine, lo so già per esperienza, me ne uscirò alla pari nel senso che, economicamente, tra una pubblicazione in fallimento ad un'altra di successo, i conti saranno alla pari!...
Il momento di austerità nazionale indica che il tempo dei contributi non sufficientemente motivati è finito.
sabato 15 novembre 2008

INCONTRO A VIBO PER LA LEGGE SULL'EDITORIA LIBRARIA CALABRESE

Il Registro delle imprese editoriali
La Commissione Regionale per l'editoria
I criteri per l'assegnazione dei contributi
NO ALL'ASSISTENZIALISMO
SI AD UNA LEGGE DI SUSSIDIARIETA'
RICONOSCENDO IL GRANDE IMPEGNO
DELLE CASE EDITRICI CALABRESI



Nella sede vibonese della casa editrice “Qualecultura” si sono riuniti un gruppo di editori calabresi per discutere su una bozza di legge sull’editoria libraria della nostra Regione. L’editore Demetrio Guzzardi (nella foto) ha illustrato, a grandi linee, le novità del progetto di legge.

Mercoledì 12 novembre 2008, a pag. 55 de Il Quotidiano della Calabria (Idee e società), con il titolo «A Vibo summit per rivedere il progetto di legge» dà notizia dell'incontro tra gli editori.

Registro delle imprese editoriali, possono iscriversi tutte le aziende editoriali, nel campo librario, con sede nel territorio della Regione Calabria che pubblicano, prevalentemente, opere sulla Calabria (storiche, geografiche, antropologiche, linguistiche, scientifiche, ecc.) o di autori calabresi.
Con la legge viene istituita la Commissione Regionale per l’Editoria composta da 7 membri 1. Il presidente della Consulta Regionale per i beni e le attività culturali, che la presiede;
2. il dirigente del settore Beni culturali della Regione Calabria;
3. un esperto, nominato dall’Assessore regionale alla cultura;
4. e 5. due esperti designati uno ciascuno dalla sezione regionale dell'Associazione nazionale dei librai e da un rappresentante del Servizio Bibliotecario Regionale;
6. e 7. due esperti designati dagli editori calabresi iscritti al Registro delle imprese editoriali.
La Commissione Regionale per l'Editoria esercita compiti di consulenza e proposte con riguardo alle seguenti funzioni:
a. Verifica delle iscrizioni e cancellazioni al Registro delle imprese editoriali;
b. Programma annuale delle iniziative promozionali (articolo ad hoc);
c. Redazione e diffusione del CATALOGO TEMATICO ANNUALE delle opere editoriali e delle attività culturali;
d. Organizzazione della FIERA DELL’EDITORIA CALABRESE e del PREMIO per autori, imprese editoriali, bibliotecari e librai.
Inoltre la Commissione svolge la funzione di elaborare e redigere annualmente il RAPPORTO sullo stato dell’editoria libraria in Calabria; tenendo conto delle relazioni sulle attività svolte presentate dalle case editrici iscritte al Registro delle imprese editoriali; da tenersi nel corso della Fiera dell’editoria calabrese e da diffondere in allegato al Catalogo tematico.
La Commissione redige il regolamento per l’assegnazione dei contributi annuali alle imprese editoriali, tenendo conto della normativa europea «de minimus». Nella relazione annuale le imprese editoriali presentano la loro attività svolta, e su una apposita modulistica, ad ogni voce corrisponde un punteggio per l’acquisizione dei contributi.
Solo a mo' di esempio:
NUMERO DELLE PUBBLICAZIONI dotate di codice Isbn (fa fede l’avvenuto deposito legale alle Biblioteche nazionali di Roma e Firenze, alla Nazionale di Cosenza e a quelle dei 5 capoluoghi di provincia)
PRESENTAZIONE DI LIBRI
PROMOZIONE DELLA LETTURA NELLE SCUOLE CALABRESI
AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE
ACQUISTO DI NUOVE TECNOLOGIE
PARTECIPAZIONE A RASSEGNE E FIERE
TENUTA DELL’ARCHIVIO EDITORIALE
SPEDIZIONI LIBRI ALL’ESTERO (fa fede il bollettino di spedizione postale)
INVIO GRATUITO DEI VOLUMI ALLA BIBLIOTECHE DEGLI ENTI LOCALI DELLA CALABRIA (fa fede la spedizione postale).
Un nuovo incontro si terrà a Cosenza, subito dopo la festività dell'Immacolata.

A ROMA «Più libri più liberi»


GLI EDITORI: «PICCOLI EROI»
Il Quotidiano della Calabria - Idee e società
mercoledì 12 novembre 2008, pagina 55
di MARIA FREGA

Da sette anni è l'appuntamento imperdibile, il più atteso, per i lettori che non si accontentano dei best sellers, per chi sceglie la libreria indipendente e seleziona proposte editoriali all'insegna del pluralismo e della libertà. Dal 5 all'8 dicembre torna a Roma Più libri più liberi, la fiera della piccola e media editoria. L'evento non attira soltanto i divoratori di pagine, ma anche gli addetti del settore: saranno oltre quattrocento gli espositori che avranno uno stand al Palazzo dei Congressi e che animeranno duecentoventi incontri con autori emergenti, star della letteratura e ospiti internazionali. Sono attesi, tra gli altri, Andrea Camilleri, Pupi Avati, Carlo Lucarelli, Dacia Maraini, Massimo Parlotto.

I CALABRESI
Fra gli editori che hanno scelto la prestigiosa vetrina non mancano i calabresi, che sempre più spesso garantiscono la loro presenza alle principali fiere nazionali dell’editoria come strumento di promozione dei propri cataloghi. L'edizione 2008 della Fiera ne presenta cinque, più Bottega Editoriale di Rende, agenzia di servizi che si aggiunge a Rubbettino, Falzea, Carello, Città del Sole e Laruffa: un itinerario geografico che sicuramente non deluderà i visitatori.

GLI EDITORI, MOTTA: «PICCOLI EROI»
Nell'arco di un anno il mondo del libro è cambiato: i piccoli e medi editori sono aumentati del 7,5% (oggi raggiungono quota 2.456); è cresciuta anche l'offerta: le novità hanno avuto infatti un'impennata del 5,2%. I numeri favorevoli e il coraggio degli operatori, però, si scontrano inevitabilmente con la crisi economica e con i tagli decisi dal governo. Il presidente dell'Associazione Italiana Editori, Federico Motta, durante la conferenza stampa moderata da Marino Sinibaldi di Radio Tre Rai, ha infatti ricordato la necessità di tornare a destinare capitali pubblici e non al settore culturale, per sostenere imprenditori che «sono realmente dei piccoli eroi della lettura, dato che rappresentano il 35% del fatturato totale del settore librario».
Ed è significativa perciò l'iniziativa della Regione Lazio che ha appena approvato una legge che prevede sostegno al reddito delle imprese dell'editoria. Attendendo che anche le altre regioni seguano l'esempio del Lazio, sarà utile osservare il movimento che la Fiera sarà capace di produrre. Le novità, infatti, non mancano.

E LA FIERA SBARCA SU SECOND LIFE
Particolare attenzione quest'anno sarà dedicata alle nuove tecnologie, agli strumenti che aumentano cioè l'interazione fra pubblico e imprese. Oltre ai consueti appuntamenti con la radio e il blog, saranno coinvolti i principali social network, come Facebook, e il mondo virtuale di Second Life, che diventeranno un palcoscenico alternativo per quanti non potranno visitare la rassegna. Le parole chiave, per questo genere di appuntamenti, saranno cinque: Ebook, Web 2.0, Scritture nella rete, Bookerang e Bibliofonino. Anche lo slogan, infine, promette nuovi e insoliti risvolti: Trova il tuo equiLibro.
venerdì 14 novembre 2008

Una inchiesta di Avvenire sulla "crisi" del libro


Il quotidiano Avvenire, nel suo insero culturale Agorà, (pagina 29), l'11 novembre 2008, ha pubblicato la prima puntata di una inchiesta sulla crisi del libro. Credo che l'argomento interessa molto anche gli editori calabresi.
Se poi qualcuno vuole leggere (sono solo 7 pagine in .pdf) altri consigli (tanto sono gratis) può cliccare su questo link:

Dalle comparse in tv alle presentazioni pubbliche fino alla frontiera del Web: gli editori italiani cercano le idee più efficaci per promuovere la lettura. Ma l’incontro diretto con l’autore resta il mezzo più emotivamente idoneo: in un mercato dove escono 165 titoli al giorno

LA CRISI COLPISCE IL LIBRO: ORA CHE FARE?
di FILIPPO MARIA BATTAGLIA

Certo: il fenomeno delle vendite è Fa­bio Fazio. Il passaggio di un libro a Che tempo che fa «garantisce - assi­curano gli addetti ai lavori - almeno due­, tre mila copie vendute», tanto da rendere necessario l’avviso con una decina di gior­ni d’anticipo ai distributori di tutta Italia. Ma siccome da Fazio vanno alcuni autori ogni settimana, mentre la media giornalie­ra dei volumi stampati oscilla intorno a quota 165 (dati Aie), una qualche altra for­ma di promozione editoriale va comunque trovata. La più diffusa resta quella dell’incontro con l’autore. Obiettivo? Far conoscere il libro appena pubblicato, con un’avvertenza, per molti editori decisiva. Evitare ciò che alcu­ni chiamano «effetto parenti della sposa»: sale deserte o semideserte, presidiate da a­mici e affiliati dello scrittore di turno che, per affetto o per opportunità, non hanno potuto opporre il loro niet. Situazione nient’affatto isolata, anche perché ogni an­no, in una grande città come Roma e Mila­no, ci sono più di tremila presentazioni. Dunque, può persino «venire il dubbio che questo genere di iniziative non serva gran­ché. In realtà - dice Ottavio Di Brizzi, diret­tore editoriale della Bur - posta così, la que­stione è priva di senso. Tutto dipende infat­ti da ciò che si chiede ad un incontro. Chi cerca la redditività immediata, resta presto deluso, ma queste occasioni sono utilissi­me perché costituiscono l’unico metodo alternativo a recensioni e manchette pub­blicitarie. Diciamo che sono il terzo ele­mento di un triangolo per il resto costituito dal lavoro degli uffici stampa e dalla pub­blicità ». Lo scopo è comunque quello di innescare il passaparola: «Per suscitarlo - spiega Ce­sare De Michelis, presidente e direttore e­ditoriale della Marsilio - ci sono tanti modi: quello più efficace è fare conoscere gli au­tori ai lettori». Seppure altalenanti, i risulta­ti non sembrano scoraggiare: «Ne è una conferma - continua De Michelis - il suc­cesso di festival come quello di Mantova, una cartina di tornasole utilissima a com­prendere che, se bene organizzati, le rasse­gne culturali (e non mi riferisco solo all’ini­ziativa mantovana) sono occasioni utilissi­me per promuovere la lettura». «L’idea che alla fine di una giornata parti­colarmente stressante ci si debba liberare dagli impegni serali di lavoro e attraversare mezza città per assistere ad un incontro, da molti è vissuta più come una condanna che come un sollievo», dice Alberto Castel­vecchi, fondatore dell’omonima casa edi­trice, ora in procinto di iniziare una nuova esperienza editoriale con un marchio com­pletamente nuovo, fondato insieme ad Ali­berti. «Tutto cambia, invece, se si decide di dedicare una giornata ai propri interessi, a­vendo anche la possibilità di assistere a u­no o più incontri con temi e relatori tra i più diversi. Ecco perché, rispetto alle tipi­che presentazioni, festival e rassegne han­no una loro utilità: rappresentano un’op­portunità per un lettore, a cui tra l’altro vie­ne lasciata ampia libertà di scelta». L’incombente crisi economica, poi, non aiuta di certo l’editoria. Per questo, puntare di più sul punto vendita diventa «priorita­rio. Investire risorse con una pubblicità a­deguata in libreria alle volte può essere la direzione più corretta. Oltre che sulle pre­sentazioni, - spiega Cecilia Perucci, a capo della Corbaccio da oltre quindici anni - co­me casa editrice investiamo molto su iniziative promozionali e su una rivista del nostro gruppo, Il libraio, ideata da Leo Longanesi proprio con l’intento di avvici­nare i lettori, fornendo loro informazioni più dettagliate sui libri». Per Fiorenza Mursia, «la presentazione re­sta comunque l’unica promozione che funziona per davvero, l’unica che fa sentire la libreria veramente viva». Con esiti alle volte imprevedibili: in casa editrice ricor­dano ancora il debutto di un saggio su Sant’Agostino con don Luigi Negri, Arman­do Torno e Gio­vanni Reale in un serrato ping­ pong di citazio­ni greche. Era la sera del derby milanese di tre anni fa e c’era almeno una no­vantina di per­sone, buona parte delle quali intenti a prendere appunti. Ecco perché quest’anno Mursia ha già organizzato poco meno di seicento incontri. Più scettico, Antonio Sellerio: «Servono e non servono. Il vero problema è che biso­gna tener botta alla concorrenza di inter­net e altri mezzi». La piattaforma digitale può però costituire anche un’opportunità: «Il web 2.0 - è l’opinione di Castelvecchi ­ritorna utilissimo, dato che non serve più a dare notizie, ma a scambiare comunicazio­ni con i lettori. Se questi ultimi si sentono coinvolti nel progetto culturale grazie a strumenti come i blog e Facebook, sarà più facile coinvolgerli». Sulla stessa direzione, Chiarelettere. Il suo fondatore e direttore e­ditoriale, Lorenzo Fazio, ha deciso di scommettere buona parte delle risorse sul web. Così, oltre ai blog degli autori, c’è an­che un social network, creato apposta per far dialogare fra loro i lettori. Lo scopo è quello di «creare una comunità legata alla nostra casa editrice da un rapporto di par­tecipazione attiva che fa nascere in molti l’attesa per il nuovo libro». Invece Alessandro Dalai, presidente della BCD editore, resta convinto che ancora og­gi una risorsa siano le «tv locali e regionali, che spesso danno un senso all’evento». Ma le direzioni da poter sperimentare sono co­munque moltissime: Ornella Matarrese, per molti anni a ca­po delle relazioni esterne di Ca­stelvecchi, ora a Fanucci, ricor­da che «quando è uscito il Ma­nuale dello snob di Antonius Moonen, piuttosto che fare un’infinità di presentazioni, ab­biamo deciso di organizzare con Fabrizia Lanza Tomasi di Lampedusa una cena snob. At­torno al tavolo c’erano solo 15 giornalisti. Risultato? Un ritorno di stampa eccellente, molto di più di qualsiasi altra conferenza». Ma al di là dei numeri, resta il giudizio sul valore in sé dell’evento: «Ogni buona con­ferenza - dice Antonio Riccardi, direttore editoriale Mondadori - è la dimostrazione dell’adesione empatica che si instaura tra pubblico e autore e che avviene solo in un incontro pubblico. Una relazione impal­pabile e misteriosa, ma profondissima, che spiega bene il senso di fare la lettera­tura: non un simpatico passatempo di burloni che la scrivono e di nullafacenti che la leggono, ma qualcosa di più, una specie di vena aurifera che lega tra loro scrittori e lettori».
(Prima puntata, continua)
martedì 11 novembre 2008

PROMUOVERE IL LIBRO CALABRESE


È NECESSARIA LA LEGGE SULL'EDITORIA

Mi scrive Raffaele Leuzzi, titolare insieme alla moglie Caterina Di Pietro (nella foto) della casa editrice Nuove Edizioni Barbaro di Delianuova (RC).


Caro Demetrio, sono senz'altro d'accordo sulla necessita di una legge regionale sulla falsa riga di quanto tracciato nella precedente bozza e da te illustrato a Vibo. Ritengo importanti alcune cose:
1. La legge deve tutelare il prodotto calabrese, non tanto nella sua produzione (casa editrice) o autore (calabrese o non), ma deve promuovere il libro che a sua volta aiuta a valorizzare la nostra cultura, in tutti i suoi aspetti...
2. D'accordo sulla «de minimis», purchè questa sia utilizzata per pubblicazioni che valorizzano il patrimonio culturale calabrese (ti ribadisco che ritengo giusto che la legge tuteli tutte le case editrici calabresi, grandi e piccole) quindi ritengo utile, per la «de minimis», che sia data a discrezione della Commissione, che a sua volta valuterà il prodotto e l'operato della casa editrice atto a promuovere il patrimonio culturale calabrese.
3. Ritengo che la legge debba tutelare tutte le case editrici, grandi e/o piccole, ma dei paletti sulla definizione di «impresa editoriale» o «casa editrice» io li metterei!
domenica 9 novembre 2008

EDITORIA E «DE MINIMIS»


Mi è stato chiesto cosa è «la regola de minimis»?
Ecco una prima risposta

LA «DE MINIMIS»: UNA NORMA EUROPEA

Lo Stato e le altre Amministrazioni pubbliche possono erogare aiuti alle imprese solo nel limite di determinati massimali, fissati in percentuale sugli investimenti, autorizzati espressamente dalla Commissione europea. Ogni progetto di legge agevolativa deve pertanto essere notificato alla Commissione stessa. Fanno eccezione - oltre ad alcune categorie di aiuti esentati dalla notifica sulla base di specifici regolamenti di esenzione - gli aiuti di piccola entità, definiti dalla UE de minimis, che si presume non incidano sulla concorrenza in modo significativo. Le pubbliche autorità possono quindi erogare aiuti alle imprese di qualsiasi dimensione, in regime de minimis, senza obbligo di notifica, nel rispetto delle condizioni di cui, attualmente, al regolamento CE della Commissione n. 1998/2006.
L’importo totale massimo degli aiuti di questo tipo ottenuti da una impresa non può superare, nell’arco di tre anni, i 200.000 euro. Ciò significa che per stabilire se un'impresa possa ottenere una agevolazione in regime de minimis e l’ammontare della agevolazione stessa, occorrerà sommare tutti gli aiuti ottenuti da quella impresa, a qualsiasi titolo (per investimenti, attività di ricerca, promozione all’estero, ecc.), in regime de minimis, nell'arco di tre esercizi finanziari (l'esercizio finanziario in cui l'aiuto è concesso più i due precedenti). L’impresa che richiede un aiuto di questo tipo dovrà quindi dichiarare quali altri aiuti ha ottenuto in base a quel regime e l'amministrazione concedente verificare la disponibilità residua sul massimale individuale dell'impresa. Nel caso un'agevolazione concessa in de minimis superi il massimale individuale a disposizione in quel momento dell'impresa beneficiaria, l'aiuto non potrà essere concesso nemmeno per la parte non eccedente tale tetto.
Restano in ogni caso esclusi dall'applicazione del de minimis gli aiuti concessi al settore della produzione agricola, della pesca, dell'acquacoltura e dell'industria carboniera.
Il regolamento CE 1998/2006 ha infatti introdotto un'importante novità per quanto riguarda il campo di applicazione del de minimis, rispetto alla precedente regolamentazione (Reg. CE 69/2001): dal 1° gennaio 2007 possono essere concessi aiuti in de minimis anche alle imprese operanti nei settori della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e dei trasporti, benché nel settore del trasporto di merci su strada per conto terzi si escluda l'acquisto di veicoli e si preveda, in generale per il trasporto su strada, un massimale limitato a 100.000 euro ad impresa beneficiaria.
Dal computo dei 200.000 euro vanno esclusi gli aiuti che un'impresa possa avere ottenuto o potrà ottenere in base ad un regime autorizzato dalla Commissione o esentato ai sensi di uno specifico regolamento di esenzione. Tuttavia, il cumulo (vale a dire la concentrazione sulle stesse speseammissibili) di un'agevolazione de minimis con altri aiuti di Stato esentati o autorizzati è consentito solo se non si superano le intensità di aiuto previste per quell'intervento dalle regole comunitarie pertinenti.

LEGGI REGIONALI SULL'EDITORIA: PIEMONTE, LAZIO E SARDEGNA


Alcuni amici mi hanno segnalato che lo scorso 25 giugno 2008 la Regione Piemonte ha approvato la Legge regionale n. 18 Interventi a sostegno dell'editoria piemontese e dell'informazione locale.
Se vuoi leggerla
Anche la Regione Lazio, ha la sua nuova normativa:
Se vuoi leggerla
Da tener presente anche la normativa della Regione Autonoma della Sardegna.
Se vuoi leggerla

ON. NUCERA: PRIMA BOZZA DI RELAZIONE ALLA LEGGE SULL'EDITORIA LIBRARIA CALABRESE


Il consigliere regionale on. Giovanni Nucera (nella foto durante il suo intervento alla Fiera del libro di Reggio Calabria), mi ha cortesemente inviato, in anteprima, la sua relazione alla legge sull'editoria libraria calabrese, che lo vedrà primo firmatario.



RELAZIONE ALLA LEGGE SULL’EDITORIA LIBRARIA CALABRESE

La presente proposta risponde a due esigenze di fondo che afferiscono l'editoria regionale. La prima è valorizzare la produzione di libri quale strumento insostituibile nel preservare e potenziare la cultura nella nostra regione in tutte le sue diversificate espressioni. La seconda è quella di sostenere un'attività imprenditoriale oggi, salvo qualche eccezione, limitata nelle dimensioni, circoscritta nei confini regionali, sovrastata e, quindi, in continuo ridimensionamento, dalla presenza sul mercato regionale dei grandi editori.
Salvaguardare spazi culturali, favorire l'individuazione di strategie imprenditoriali competitive attraverso l'ammodernamento ed il potenziamento degli impianti, attraverso il sostegno alla commercializzazione e promozione, sono questi gli elementi che consentono di dare una risposta positiva, anche in termini operativi, alle esigenze dell'editoria calabrese.
II disegno di legge, che consta di tredici articoli, è suddiviso in quattro capi.
Il primo afferisce le finalità, riporta le definizioni delle imprese e del prodotto editoriale, prevede l'istituzione del Registro delle imprese editoriali e la istituzione di una Commissione Regionale per l'Editoria, assegnando a tale organismo importanti compiti consultivi e decisionali nell'ambito, comunque, di stretti rapporti con le strutture regionali.
II capo due afferisce le tipologie di intervento per lo sviluppo dell'editoria definendo la natura degli interventi, le procedure di concessione e le procedure di valutazione. II capo tre rappresenta alcuni interventi di particolare valenza per la definizione di uno sviluppo complessivo del settore, in quanto nel predetto capo è prevista l’istituzione di un catalogo tematico annuale delle opere e delle attività editoriali in Calabria, l'istituzione di un premio per autori, imprese editoriali, bibliotecari e librai ed ancora il sostegno del prodotto editoriale di elevato valore culturale diversificandolo, pertanto, dal concetto di editoria tradizionale. Infine l'articolo 10 del predetto capo prevede il sostegno della lettura di prodotti editoriali all'interno delle scuole dando priorità a quei prodotti di imprese editoriali regionali. II capo quattro è relativo alle norme finanziarie ed al necessario coordinamento della presente proposta di legge con la vigente normativa regionale.
sabato 8 novembre 2008

SOSTEGNO ED INCORAGGIAMENTO PER UNA "BUONA" LEGGE SULL'EDITORIA IN CALABRIA


Stanno giungendo numerose telefonate ed e-mail di sostegno ed incoraggiamento per la nuova iniziativa di presentare una legge regionale sull'editoria libraria. Di seguito alcuni messaggi.

MICHELE FALCO della Falco editore di Cosenza
Caro Demetrio ti ringrazio per l'invito, ma purtroppo impegni già precedentemente presi mi costringono ad essere altrove. Il mio sostegno ad una legge regionale, però, che tuteli e sostenga chi con serietà e professionalità svolge la nobile professione dell'Editore è scontato. Se puoi informami via mail sui risultati dell'incontro di sabato che terrete a Vibo Valentia.

EUGENIO SANTELLI della Nuova Santelli di Cosenza
Ciao Demetrio, come sai sono ancora impegnato con le vendite e le rese per cui ho delle difficoltà a muovermi. Intanto ti ringrazio per l'interessamento a favore dell'intera categoria, ma sai anche che non vendo alla Regione Calabria miei libri da non meno di 15 anni, nè ho mai ricevuto finanziamenti o quant'altro, sia perchè non faccio loro richieste, sia perchè ho scelto la linea della diffusione di massa attraverso la stampa di editoria prettamente scolastica. L'occasione per augurarti e augurare a tutti buon lavoro con la speranza che finalmente la Regione sia presente e partecipe e che capisca che solo attraverso un lancio culturale ai suoi massimi livelli trova la strada per una equilibrata e più giusta società.

ANNAMARIA PERSICO della InCalabria di Lamezia
Gentile dott. Guzzardi, chi le scrive è la titolare di InCalabria Edizioni (l'articolo della Gazzetta riguardante la Fiera del libro calabrese presente nel suo blog parla anche di me) e ho saputo della sua iniziativa sulla legge regionale sull'editoria dall'amico Cenzino Gigliotti. Mi chiamo Annamaria Persico e ho messo su a Lamezia circa sette anni fa la mia piccola casa editrice producendo una decina di titoli. Faccio, o meglio, cerco di fare con molta fatica ma anche tanto entusiasmo e a volte anche soddisfazione, editoria di territorio: libri spesso a carattere divulgativo, dalla grafica bella e curata (perchè penso che i libri devono essere anche belli oltre che buoni), dal prezzo contenuto. A volte pago anche gli autori. Quando dico che la mia è una piccola casa editrice intendo dire proprio questo; è piccola e tale deve rimanere un po' perché non posso competere economicamente con i colossi dell'editoria calabrese, un po' perchè credo molto nell'editoria di territorio che altrove va molto bene anche economicamente e penso che da noi in Calabria in questo momento storico sia quanto mai necessaria perchè la Calabria dev'essere amata, raccontata e fruita prima di tutto dai calabresi. Ho partecipato alla Fiera del libro calabrese tenutasi a Lamezia la settimana scorsa e la giudico senz'altro un'esperienza positiva, una buona vetrina per noi piccoli ma soprattutto un modo per conoscere colleghi, quasi tutti più anziani di me e tutti degni della massima stima e rispetto per il lavoro bello e importante che svolgono.
Dopo questa doverosa presentazione posso dirle che sono senz'altro d'accordo che questa benedetta legge sull'editoria venga presentata e approvata. Io ne sento parlare da una vita, più o meno da quando conosco mio marito, Federico Arcuri (che mi ha detto di averla conosciuta anni fa insieme al mio compianto cognato Rosario) anche lui editore ma di giornale e anche lui affetto da questo strano morbo che è la passione per la carta stampata.
Penso però che noi piccoli editori, dobbiamo chiedere questa legge (e anche tutto il resto cui abbiamo diritto) con tutta la nostra dignità di operatori della cultura e soprattutto senza vittimismo, atteggiamento molto "calabrese" e assolutamente insopportabile. Don Natale Colafati alla Fiera ha detto che questa classe politica non ci merita e anch'io ne sono più che mai convinta. Non facciamo affidamento su di loro, almeno non solo su di loro, ma su di noi, mettendoci in rete e lavorando tutti insieme per raggiungere obiettivi comuni, che sia la legge o altro.
Detto questo, caro dott. Guzzardi, la ringrazio per quello che sta facendo e, se possibile, mi tenga aggiornata sul prosieguo dell'incontro di Vibo.

SIA: RIVEDERE MOLTI PUNTI DELLA BOZZA


Tito Sia della casa editrice "Edizioni TS" mi ha inviato due contributi, abbastanza critici, sul testo della legge. Naturalmente i giudizi espressi sono dell'autore che aprono un ulteriore dibattito.

PRIMO CONTRIBUTO
Spiacenti per oggi di non poter partecipare all'incontro a Vibo Valentia; siamo interessati a questa legge sull'editoria, alla quale vorremmo fornire anche il ns. modesto contributo.
Il primo suggerimento che riteniamo di poter dare, è quello di puntare ad una legge che, rifacendosi all'editoria nazionale italiana, garantisse aiuti finanziari consistenti. Infatti tutte le più importanti testate italiane ricevono contributi milionari, tipo 20.000.000,00 di euri il Sole 24 Ore, € 10.000.000,00 al Foglio di Ferrara e via di questo passo, per non parlare delle più qualificate case editrici.
Non limitiamoci a concepire una legge minoritaria, tanto per farla, chiedendo l'elemosina.
La Regione Calabria, le cui elargizioni in tutti i campi sono arcinote, può e dovrebbe essere da noi convinta a muoversi in quella direzione, di cui accennavo prima. Aiutando e valorizzando le aziende editoriali e le loro eventuali testate giornalistiche che vantano, almeno, attività ventennali nel settore, distinguendo e separando le categorie, squisitamente, editoriali da quelle prettamente tipografiche che sono tutta un'altra cosa.
Detto questo, abbiamo letto la Vs. bozza di progetto di legge, pertanto, pur apprezzando la sua generale impostazione, dovrebbe essere rivista in molti punti, poichè, a ns. giudizio, così come appare in questa, speriamo, prima stesura, non aiuterebbe molto la ns. causa, anzi, in alcuni punti risulterebbe addirittura dannosa e controproducente per la ns. categoria.
Ci dichiariamo disponibili al confronto ed a parlarne insieme tra i soli addetti ai lavori.


SECONDO CONTRIBUTO
Caro Demetrio, anch'io ti ringrazio, innanzitutto, per la tua correttezza nell'avermi interpellato, in una regione come la nostra dove, tu mi insegni, la correttezza non è di casa.
A proposito della differenza tra editori e tipografi, che direi trovano conveniente fare anche gli editori, esiste una grossissima differenza che però è sostanziale, al contrario di quanto tu possa pensare, fermo restando, per carità che a questo mondo servono tutti: l'editore puro, dispone della sua sola creatività, del gusto artigianale di pensare, di progettare e di pubblicare il suo prodotto librario, che è fatto essenzialmente dei tempi lunghi della ricerca, della ideazione, della scelta meticolosa dei tempi, nella speranza che il suo prodotto editoriale possa incontrare, alla fine, il favore del pubblico, che, detto in una parola, il suo libro venda!!!!
L'editore puro, ogni volta che pubblica un libro, assume un impegno oneroso, compie una scelta da cui dipende anche la sua stessa esistenza professionale, insomma rischia in proprio, accetta una sfida che è impari, affronta costi rilevanti, in un settore dominato dalle lobby, dai comitati d'affari, dai potentati, dalle amicizie prevalentemente politiche che garantiscono ai mediocri un successo fittizzio, ma sicuro, una prassi consolidata che però sconvolge il mercato e arreca danni incalcolabili alla cultura libraria e meridionale in particolare, perchè gli amici degli amici hanno la presunzione di voler pubblicare di tutto, libri che non leggerà nessuno, ma che appunto acquistano con generosità gli enti pubblici.
Questo, principalmente è ciò che capita, riassunto in breve, all'editore puro, tralasciando, ovviamente per esigenze di brevità, una serie infinita di accidenti e di ostacoli inimmaginabili che deve affrontare l'editore puro.
Il tipografo no, al contrario tutto ciò che ho esposto risulta per lui irrilevante, senza per questo disprezzare la categoria, ci mancherebbe, ma perchè ha la possibilità di pubblicare di tutto e il più in fretta possibile, a costi di stampa che sono per lui irrisori e che contribuiscono a tenere occupate le macchine, in quanto il suo giro economico è sostenuto e garantito dalle committenze, per cui in una anno si trova ad avere un catalogo di tutto rispetto, a volte infarcito di schifezze, che sono però relative, ma che gli consentono di raggiungere il suo obiettivo che è quello di accrescere la sua presenza sul mercato. Questa è una delle tante differenze. E tu affermi che di questo aspetto non ne faresti una differenza?
Ben vengano dunque la legalità e la moralità, regole perennemente fondamentali di una società civile, alle quali tu ti appelli, per dare forza alla nascita ed alla ns. firma di questa legge sull'editoria, di cui da tanti anni si parla, in periodi più o meno frequenti, senza ben capire però, mi sembra, l'esigenza da cui si muova e prenda forma, o peggio ancora a chi possa giovare. Come è certamente a te noto, io esercito questa nobile arte editoriale da oltre un trentennio, ininterrottamente, dal lontano 1982, quando ero poco più che un ragazzo, in un periodo in cui eravamo in pochi, una sparuta, forse una cinquina di nomi, suddivisi tra la Provincia di Cosenza, Reggio Calabria e Catanzaro. Ricordo che decisi di diventare editore e di fondare la mia prima ed unica casa editrice, che porta il mio nome, per pubblicare un libro che costava troppo stampare e che per stampare da quell'editore dovevo pagare, una prassi, oggi come allora è ancora piuttosto in voga.
Rispondo alla tua domanda sul perchè questa legge, se fatta male, intendiamoci, risulterebbe dannosa alla nostra categoria: innanzitutto esiste una normativa che è quella della legge nazionale per l'editoria, la quale proprio per le considerazioni di cui sopra, non è attivabile dal piccolo editore, figuriamoci se poi è anche meridionale. I fondi di questa legge sono stati decimati, la gran parte viene letteralmente assorbita dalle grandi case editrici nazionali, vedi Mondadori, Rizzoli etc, e comprende procedure bancarie complesse che è meglio lasciar perdere.
Mi chiedi se voglio collaborare fornendoti osservazioni o emendamenti, purtroppo non ho tutto questo tempo, mi limiterò ad esternare alcune mie brevi e personalissime considerazioni che sono frutto del mio libero pensiero e della mia esperienza di vita.
Articolo 1 - Finalità
Torniamo a quanto ho espresso fin qui. L'iniziativa editoriale privata non può essere messa sullo stesso piano dell'iniziativa editoriale pubblica, in quanto regole, normative, aspetti fiscali e giuridici differenziano le due appartenenze, che sono l'antitesi l'una dell'altra e sono separate da un abisso, è un paradigma che non regge, come vedi, già dall'inizio si parte con il piede sbagliato. Come tu sai, da molto tempo, ormai, gli enti pubblici, con alterne vicende, si sono dotati di testate giornalistiche locali, a prevalente diffusione politica ed ideologica, a distribuzione gratuita, sostenute da contributi, queste pubblicazioni danneggiano il mercato editoriale, perchè il lettore avendo acquisito l'informazione, a titolo gratuito, non compra altri giornali.
Articolo 4 - Commissione Regionale per l'Editoria
No, si istituisca un alto patronato presso la Presidenza della Giunta Regionale, che sulla base di provati meriti editoriali, conquistati sul campo del libero mercato, in attività almeno ventennali, l'azienda editoriale garantisca e sia meritevole degli aiuti richiesti.
Articolo 5 - Interventi di sostegno alle Imprese editoriali
No, decisamente no, il sostegno agli investimenti, è un aspetto della legge umiliante e riduttivo, per questi aspetti, puramente materiali delle strutture di cui una ditta che si rispetta deve disporre, si dovrà ricorrere alla normativa regionale del competente Assessorato alle Attività Produttive, che deve tenere in debito conto anche le aziende editoriali. Infatti che vada rivista la legge attuale, la quale nel recente bando dei PIA (Piani Integrati Aziendali) non ha facilitato l'accesso ai contributi previsti alle imprese minori, ponendo paletti ed ostacoli insormontabili. Questa è la fonte finanziaria, anche e soprattutto per le imprese editoriali. Inoltre, le Imprese editoriali devono presentare, non prototipi, ma progetti editoriali validi, che siano meritevoli di pubblicazione, con titoli che il mercato possa recepire e che riguardano la composizione e la produzione del catalogo dell'azienda editoriale, questo è il vero problema, su questo aspetto ha valore il sostegno finanziario, è su questo che l'azienda editoriale si gioca la sua partita professionale, economica e commerciale.
Articolo 6 - Procedura di concessione dei contributi
No, è inaccettabile pensare che ci possa essere un limite di tempo per realizzare progetti editoriali, è pura follia, altrimenti è scritto al punto 4 si incorre nella decadenza dei benefici. Insomma un pastrocchio di controlli di norme e di divieti inaccettabili. Non è materia l'editoria che si possa trattare in questa maniera. L'editore ha il dovere ed il piacere di confezionare nei tempi dovuti il suo prodotto editoriale, che se è buono si vede subito, questo è l'obbligo che ha. Ecco perchè, come ti dicevo una brutta legge può addirittura essere dannosa per il settore.
Articolo 7 - Procedure di valutazione
Non mi esprimo, qui sarei volgare. Richiedere polizze assicurative, per non dire bancarie a dei poveri editori è come ucciderli sul nascere. No mi fermo qui, non riesco ad andare avanti.
Articolo 11 - Misura massima dei benefici finanziari
Al punto due "dulcis in fundo": «l'importo dei contributi concedibili è soggetto all'applicazione della regola del "de minimis" cioè poco più di € 200.000,00». Insomma una cifra che può forse bastare a stampare un solo libro.
Come vedi caro Demetrio Guzzardi ti ho detto la mia, che concludo ripetendoti ciò che ti ho detto nella mia precedente risposta al tuo invito: guarda e guardate alle leggi dell'editoria nazionale, alle quali mi unirei anch'io, le quali non sono scritte, perchè nessuno ha avuto la necessità di scriverle, perchè vanno al sodo: i giornali nazionali italiani, le grandi testate giornalistiche ricevono dallo Stato Italiano milioni di euri per fare questo o quell'altro giornale, anche se quei giornali non vendono e anche se ogni mattina si accumulano le rese del non venduto, questa è la realtà caro Guzzardi. Questo è il solo aiuto sostenibile che l'editoria meridionale possa richiedere e che meriterebbe di avere. Con affetto e stima.
venerdì 7 novembre 2008

ANTONIO FOTIA: EDITORI ED EDITORI-STAMPATORI


Ricevo una e-mail di ANTONIO FOTIA della casa editrice FOTAN che pone alcuni problemi: la differenza tra editore "puro" ed editore-stampatore; chi è che dà l'etichetta per le riviste di «elevato valore culturale»? e la discrezionalità dei funzionari regionali. Di seguito la sua nota.

Caro Guzzardi,
ho letto il progetto di legge regionale sull’editoria e, se mi è consentito, vorrei esprimere alcune mie considerazioni.
Ritengo che nel testo della legge si debbano tenere ben distinti almeno due figure: quella dell’Editore (inteso come studioso che cura la pubblicazione di un’opera inedita o la ristampa di un’opera già edita) da quella dell’Editore-stampatore (quale attività imprenditoriale prevalentemente tipografica).
Ciò perché, a mio modesto avviso, le due figure si pongono su due piani differenti e quindi la loro disciplina, per quanto riguarda il sostegno della Regione, potrà creare equivoci e discriminazioni.
La vera problematica che incontra l’Editore “puro” è da sempre quella di realizzare un prodotto valido, per contenuti culturali, che poi rimane invenduto per mancanza di un minimo di sostegno (acquisto di un congruo numero di copie da parte della Regione) che possa assorbire i costi sostenuti e garantire quel profitto che giustifica ed incoraggia un’attività in via continuativa e professionale.
Diverso è l’aspetto prettamente tipografico, caratterizzato da un’attività realmente imprenditoriale, svolta nei confronti di un numero più vasto di potenziali “clienti” e che non esclude quelle tipiche lavorazioni, per conto terzi, con contenuto privato e pubblicitario.
Mi sembra, inoltre, che nel “progetto” sia quasi enfatizzato il concetto di opere «di elevato valore culturale», ciò ci espone all’arbitrio che un’opera non venga considerata tale e quindi esclusa dai benefici di tipo “economico”. Forse sarebbe più proficuo elencare la tipologia di opere che si ritiene che non debbano essere sostenute con interventi istituzionali (in modo chiaro e tassativo).
Si dovrebbe cercare di ottenere una Legge Regionale che garantisca l’Editore e che lo protegga da eventuali prevaricazioni di Funzionari Regionali eliminando, per quanto possibile, una gestione dei contributi con metodo clientelare e con valutazioni politiche di appartenenza.

LE FIERE DELLA VANITA'


di ISABELLA MARCHIOLO
Il Quotidiano della Calabria
venerdì 7 novembre 2008


FIERE o non fiere? In Calabria, terra delle mille fiere nei mille settori del sapere, per i nostri editori l’amletico dilemma sembra essere se mettersi o meno in mostra.
Il mondo della cultura, si sa, serpeggia di invidie e competizioni, che nelle piazze periferiche spesso creano solitarie monadi d’incomunicabilità, tranne ovviamente il sempre prolisso dono della critica. Questa premessa potrebbe spiegare perché ogni iniziativa fieristica del settore editoriale calabrese sia accolta da caldi incoraggiamenti.
Ben vengano - così si dice nell’ambiente - le occasioni d’incontro tra editori, le vetrine congiunte al posto delle malevole divisioni, i dibattiti sui libri (anche quelli che, senza il provvidenziale banchetto nella fieretta paesana non se li ricorderebbe neanche l’editore che li ha nel catalogo).
Ben vengano, insomma, le fiere calabresi. E sulle intenzioni siamo tutti d’accordo. Finora, però, i risultati non sono all’altezza delle idee. Abbiamo visto una fiera a Reggio, nei giorni scorsi ne è nata una a Lamezia. Operazioni che non hanno riportato grande seguito di pubblico nè, ci pare, abbiano offerto un bell’esempio di immagine nella cura degli stand. Un caso a parte, qualche tempo fa, è stata la fiera del libro cosentina, che sembrava ideata piuttosto come contenitore culturale per ragazzi e universitari, ma nulla aveva della struttura fieristica.
L’impressione è che fiere del genere in Calabria non servano a nessuno e, concepite come calchi gemelli animati unicamente dai nostri editori, senza ospiti testimonial nè eventi degni di questo nome, non aiutino la visibilità del settore. Starcene tra di noi e parlarci anche un po’ addosso somiglia più ad un ghetto di cortesia, nel quale stavolta ci chiudiamo dentro da soli. Intanto le concrete iniziative di promozione scivolano via dalle dita: che un editore debba rischiare di perdere l’opportunità di una fiera nazionale per aspettare i sospiri di una Regione indecisa, questo è davvero il colmo.

LEGGE EDITORIA SECONDO LA CITTA' DEL SOLE

La riforma di Arcidiaco
METTI LA CALABRIA NEL TITOLO
Il Quotidiano della Calabria

Idee e società - venerdì 7 novembre 2008
Con l’editore reggino Franco Arcidiaco di “Città del sole edizioni” prosegue la terza inchiesta sulla riforma della legge sull'editoria calabrese (la vecchia “legge 17”), a cura dello staff di Bottega editoriale.
INCONTRIAMO a Reggio Calabria, nel suo appartamento/ufficio, Franco Arcidiaco, patron di Città del sole edizioni. Ci accoglie in una sala riunioni piena di pubblicazioni, prevalentemente di Feltrinelli, Editori Riuniti, Manifestilibri. «Che volete farci - ci dice – sono l'ultimo vero comunista rimasto sulla piazza…». Dalle scansie, falci e martelli nazionali a parte, emerge lo “stile” del dinamico editore reggino: un marchio fatto per lo più di saggistica storica e politica; soprattutto, ma non solo, legato alle problematiche calabresi. Numerosi sono anche i testi di letteratura, «la mia natura è chiaramente saggistica - ci spiega - ma come faccio a dir di “no” a quei letterati, locali e non, che mi avvicinano tutti i giorni?».
La natura seria e non improvvisata della casa editrice emerge non solo dalla varietà delle pubblicazioni ma anche dai dati economico produttivi: nei suoi 11 anni di attività ha pubblicato circa 250 testi. La media di quest'anno, e la programmazione prevista per il prossimo la posizionano, però, su una media maggiore: ben 60 libri annui; il suo dato di vendita, peraltro, la colloca su un 70% circa in Calabria e per il rimanente sul mercato nazionale.
La struttura aziendale è a cavallo fra il familiare e l'artigianale: Antonella Cuzzocrea rappresenta il primo pilastro e Oriana Schembari simboleggia il secondo.
Non abbiamo ancora preso posto nelle nostre rispettive poltroncine che l'editore ci riassume, con forza, la sintesi di tutto il suo ragionamento: «La politica culturale della Regione manca di programmazione. Spero che il vicepresidente Domenico Cersosimo riuscirà a imprimere qualche linea di coerenza. Qualcosa di serio e di non clientelare la Regione riesce a farla, ma ad intermittenza e sempre all'ultimo minuto. Ciò ci costringe, come nel caso delle fiere, all'impossibilità di effettuare una programmazione».
Ciò detto e ribadito, Arcidiaco dichiara che, a suo avviso, per sostenere adeguatamente la cultura calabrese, andrebbe rivalutata la proposta di legge presentata, nel 2002, dall'Associazione editori calabresi. Fra i punti fondamentali compresi in quella proposta, l'editore sottolinea la necessità di rispondere alla richiesta di chiari criteri, sempre a livello regionale, per la definizione della figura dell'editore.
I beneficiari degli acquisti regionali possono oggi essere, difatti, anche “editori improvvisati”: false sigle editoriali nate dunque solo per la produzione di qualche testo - talvolta addirittura di uno solo - di natura chiaramente clientelare o, nel migliore dei casi, assistenzialistica.
Il nostro interlocutore evidenzia, inoltre, che la legge 17 presenta una discrezionalità enorme.
La Regione, difatti, acquista direttamente dagli editori alcuni (pochi) testi che poi vanno in omaggio alle biblioteche. Si tratta di un criterio applicato assai spesso in modo clientelare. «Un esempio su tutti – sbotta l'editore - l'anno scorso non è stato acquistato nessuno dei titoli pubblicati dalla mia casa editrice. Alla Regione hanno detto che nessuno dei miei libri aveva, nel titolo, la parola “Calabria” e che loro acquistavano solo libri con tale requisito. La risibilità e la pretestuosità sono sin troppo evidenti – tanto perché con altri editori tale criterio non è stato usato, quanto perché di Calabria, titolo o non titolo, moltissimi dei miei libri sono pieni in tutto e per tutto…».
Ma, e qui Arcidiaco si riallaccia al primo punto - che ci ribadisce essere per lui il principale per importanza -, una riforma della legge 17 o una nuova legge elaborata ex novo deve contenere un aspetto fondamentale: impegni chiari e netti che possano servire come base agli editori per poter attuare un minimo di programmazione. L'editore torna quindi sull'argomento delle fiere: «A giorni scade la data d'iscrizione alla Fiera di Torino e noi non sappiamo ancora se iscriverci o no. L'anno scorso ci siamo iscritti autonomamente - con un certo impegno finanziario - e poi ci siamo accorti che la Regione ha organizzato uno stand collettivo che ha reso superflua la nostra spesa. Ma con quale coraggio decideremo ora di non iscriverci con il rischio che la Regione deciderà magari di non partecipare?
Nel caso della prossima Fiera “Più libri. Più liberi” di Roma, per esempio, abbiamo fatto bene ad iscriverci autonomamente in quanto, alla fine, la Regione non parteciperà. Ma, mi domando, sempre in tema di fiere, perché la Regione – anziché fare scelte spesso clientelari e comunque sempre episodiche - non ci fornisce un aiuto serio, oggettivo e concreto permettendoci così di portare la migliore cultura calabrese anche alle fiere internazionali di Francoforte e di Parigi? Sarebbe un ottimo sistema per far capire agli opinionisti europei che la Calabria non è solo 'ndrangheta!».
L'incontro con questo battagliero editore reggino si conclude con il rilancio di un'altra proposta: la pubblicazione da parte della Regione, di una rivista/catalogo a scopo promozionale, magari trimestrale, con tutte le novità editoriali calabresi, offerte all'acquirente con un 20% di sconto. Sconto che dovrebbe essere a carico, in egual misura, degli editori e dei librai disposti ad aderire all'iniziativa. «Si raggiungerebbero così – ci spiega - due obiettivi: una forte diffusione della produzione libraria calabrese, visto che la rivista/catalogo potrebbe essere distribuita gratuitamente nelle librerie e nelle biblioteche regionali, e un notevole risparmio da parte dei lettori».
la Bottega editoriale (intervista raccolta da Alessandro Crupi)

E' l'ora di approvare la legge sull'editoria calabrese

legge sull'editoria calabrese

La legge regionale sull'editoria libraria
 

leggi la nuova bozza

Notiziario Culturale

Adnkronos - Cultura

Google News Italia